Bye, bye Roma. La grande fuga dalla Capitale sembra inarrestabile. Il degrado e l’immobilismo in cui l’hanno precipitata le giunte di Alemanno e di Ignazio Marino prima e ora l’inconcludente giunta della grillina Virginia Raggi, senza dimenticare i danni anche d’immagine dello scandalo di Mafia Capitale, stanno spingendo molte aziende a trasferirsi nella più trendy e più efficiente Milano o comunque al Nord del Paese.
Dopo l’addio a Roma delle redazioni giornalistiche di Sky e di Mediaset, che sono ormai concentrate nella metropoli lombarda, nei giorni scorsi ha preannunciato il proprio trasferimento anche la Esso, il ramo italiano della multinazionale petrolifera Exxon Mobil che sposterà la propria sede e i propri dipendenti dalla Magliana, quartiere della periferia Sud di Roma, in Liguria.
“L’appeal della Capitale come polo di attrazione per le grandi aziende – ha scritto il Corriere della Sera – sembra in caduta libera e le ragioni sono diverse: infrastrutture carenti, mobilità a trasporti disastrosi, burocrazia opprimente, contesto economico sempre più povero”. Senza dimenticare le tasse locali, che a Roma sono tra le più alte in Italia per servizi tra i più scadenti.
Dopo tre sindaci di diversi colori politici ma tutti egualmente disastrosi, siamo in piena emergenza Capitale, ma sarebbe ora che i romani aprissero gli occhi e che capissero che le sirene della demagogia e della protesta inconcludente, a fronte di una burocrazia corrotta e di una classe politica locale assolutamente inadeguata, sono state solo un boomerang di cui ora tutti pagano un prezzo salatissimo.