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Roma-Juventus, partissima del lunedì sera all’Olimpico: Totti ci sarà, Del Piero in panchina

Non è una partita normale ma una classicissima quella che si gioca stasera all’Olimpico tra Roma e Juventus. Un big match che ha sempre regalato emozioni indimenticabili e mille polemiche, finda quando, in quel famoso 10 maggio 1981, l’arnitro Bergamo annullò una rete al romanista Turone che avrebbe potuto cambviare le sorti della partita e forse del campionato. Da allora i rapporti tra la Torino bianconerra e la Roma giallorossa sono diventati difficili, per non dire pessimi. Accuse di doping (ricordate Zeman?) e controaccuse di corruzione (chi non ricorda i Rolex regalati dal presidente giallorosso Sensi agli arbitri?), tregole incredibilmente cambiate in  corsa (a favore del giapponese Nakata e della Roma nella partita scudetto del 2001) e trasferimenti destinati a fare storia (su tutti quello di Fabio Capello nell’estate 2004, ma anche lo “sgarbo” Emerson non fu da poco). E se i tifosi bianconceri si sono tolte tante soddisfazioni, i romanisti non dimenticano l’8 febbraio 2004 quando la Roma vinse 4 a 0 e Totti prese in giro i rivali con la famosa sequenza delle dita: 4, zitti e a casa. La volta dopo, a Torino, la Juve ricambiò umiliando Totti e la Roma. Da allora molti protagonisti di Roma-Juventus sono cambiati in campo e fuori: non c’è più Moggi e nemmeno Sensi, Del Piero è diventato panchinaro (ha 37 anni) e Totti è vicino al tramonto. Stasera sarà l’ultima volta in cui di due storici capitani si incontreranno all’Olimpico: a giugno (Agnelli dixit) svestirà la cassa bianconera e Roma-Juventus non sarà mai più la stessa.

Classifica alla mano, il match sembrerrebbe più importante per la squadra di Antonio Conte, ma vista la situazione di casa Roma non c’è dubbio che valga di più per Luis Enrique: lo spagnolo si gioca la paryita e se dovesse crollare, Baldini e la società non potrebbero più difenderlo agli occhi di tifosi già spazientiti. La sciagurata sfida di Firenze crea per la verità enormi problemi a Luis Enrique, che cambierà la 17a formazione stagionale (in altrettante partite!), più per necessità che per scelta. Daniele De Rossi farà così il difensore centrale, mentre Totti dovrebbe riprendersi il posto in attacco. Diversa la situazione per Conte, che ha un solo grande dubbio: chi scegliere per sostituire l’infortunato Vucinic, il grande ex assente domani sera? Il ballottaggio è tra il giovane paraguayano Estigarribia, che sta crescendo a vista d’occhio, e la vechia bandiera Alex Del Piero. Orgoglio del capitano a parte, dovrebbe prevalere il sudamericano. Al di là di questo, Conte teme molto la trasferta allì’Olimpico: “Mi aspetto la solita Roma, una squadra che a me piace molto per come gioca a calcio. Diciamo che mi aspetto una Roma aggressiva, che vorrà giocarsela e che, come sempre, cercherà di fare la partita”. Conte sa bene che, in caso di vittoria, inguaierebbe non poco il collega giallorosso e forse per questo ha avuto per lui parole di elogio: “Io dico che Luis Enrique sta facendo un ottimo lavoro, al di là dei risultati, che sappiamo importanti nel calcio italiano: però bisognerebbe andare oltre questi….”. Dopo tante parole al miele, il tecnico juventino ha tirato fuori la consueta grinta e quando qualcuno gli ha chiesto della sua (polemica) esultanza per il gol di Giaccherini in Coppa Italia ha risposto: “Toccatemi tutto, ma non i miei giocatori. Toccate me, se volete, ma non i miei calciatori perchè per me sono come fratelli di sangue”. Eccola qui la grinta dell’ex capitano, già pronto per la battaglia tra Roma e Juventus.

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