Gol, spettacolo e tante, tantissime, polemiche. Roma-Inter, ancora una volta, non ha deluso le attese, regalando al popolo del calcio una serata ricca di spunti. Anzitutto tecnici, con due squadre decise a vincere in barba ai tatticismi tipici del nostro campionato, tanto che a un certo punto sembrava di guardare una partita di Premier, e poi sul Var, o meglio sull’uso che ne viene fatto. Possibile che nella “stanza dei bottoni” si siano persi un rigore come quello non fischiato al giovane Zaniolo?
Evidentemente sì, con buona pace di tutto coloro che, davanti alla tv, hanno assistito increduli all’accaduto. L’episodio in questione (fallo netto di D’Ambrosio trasformato in punizione per l’Inter) ha fatto infuriare la Roma, tanto che nella conferenza post gara, al posto di Di Francesco, s’è presentato Francesco Totti.
“Io mi chiedo: quelli al Var cosa fanno durante le partite? – ha tuonato l’ex capitano giallorosso – Come fanno a non vedere questo fallo? È una vergogna! Questi errori possono condizionare il campionato, è impossibile andare avanti così”.
Parole forti, che evidentemente finiscono per meritare un certo rilievo. Guai però a ridurre Roma-Inter solo a questo: prima e dopo, infatti, c’è stata una bellissima partita, ricca di giocate, ritmi alti, voglia di vincere. Il risultato, come spesso capita in serate così, è un pareggio che non accontenta davvero nessuno ma che poi, in fondo, può anche andar bene.
L’Inter aggancia momentaneamente il Napoli, tiene a distanza di sicurezza una rivale per la Champions e cancella il ko di Londra, la Roma, pur restando dietro in classifica rispetto agli obiettivi stagionali, interrompe l’emorragia di sconfitte, mostra finalmente la “faccia cattiva da rimonte” e salva la panchina di Di Francesco.
A sbloccare la partita, pochi secondi dopo il “fattaccio” del rigore sopraccitato, è stato Keita bravo e spietato (da ex laziale poi…) a freddare Olsen da vero attaccante (37’). Punizione troppo grossa per una Roma che, rigore a parte, aveva costruito le occasioni migliori (su tutte il palo di Florenzi ad Handanovic battuto) e che però, a differenza di altre volte, ha avuto il merito di non abbattersi. E infatti a inizio ripresa ecco il pareggio di Under, tanto sciagurato martedì contro il Real Madrid quanto bravo nel trovare un sinistro dalla distanza che ha lasciato attonito il portiere dell’Inter (51’).
Da lì in poi la partita è letteralmente esplosa, con due squadre ad affrontarsi a viso aperto quasi fossero due pugili con la guardia abbassata. Al 66’ è salito in cattedra (anche se forse sarebbe meglio dire in cielo) Mauro Icardi: il suo stacco sugli sviluppi di un corner è stato letteralmente spettacolare e Olsen ha potuto solo guardare da spettatore privilegiato.
Tutto finito? Nemmeno per sogno. Al 74’ Brozovic ha toccato il pallone in area col gomito, Rocchi, dopo la chiamata del Var (che quando vuole funziona benissimo), ha indicato il dischetto e Kolarov ha battuto Handanovic per il 2-2. Nel finale, oltre ad azioni potenzialmente pericolose da una parte e dall’altra, spazio anche per l’espulsione di Spalletti, cacciato dall’arbitro per proteste.
“Ha fatto bene, la mia reazione è stata scomposta – ha ammesso il tecnico nerazzurro – Le squadre hanno giocato una buonissima partita, il punto serve a entrambe. Abbiamo trovato una Roma tosta e aggressiva”. Appuntamento a venerdì sera, quando l’Inter andrà a Torino per affrontare la Juventus. E quella sera, per non saper ne leggere ne scrivere, sarà meglio che il Var funzioni al meglio…