La Champions chiama, Roma e Milano sapranno rispondere? Domanda lecita in una domenica che vedrà lo scontro diretto tra Roma e Inter, ma anche le sfide pomeridiane di Milan e Lazio rispettivamente contro Parma e Chievo. Punti pesanti in chiave quarto posto, perché se è vero che dicembre è appena cominciato lo è anche che la classifica si sta delineando e che gli errori, giornata dopo giornata, assumono una valenza sempre più grande. Il big match è sicuramente quello dell’Olimpico, dove Roma e Inter (ore 20.30) vanno a caccia di una vittoria molto importante, per classifica e morale. Il discorso vale anzitutto per Di Francesco, costretto a fare punti per non rischiare addirittura la panchina, ma anche Spalletti ha bisogno di vincere, pena farsi risucchiare nella zona quarto posto.
“Non è una gara decisiva, del resto in questo periodo nessuna lo è – ha glissato il tecnico nerazzurro. – Voglio che i miei giochino una buona partita senza fare calcoli, di fronte avremo una Roma qualitativamente ottima, in grado di inanellare una serie di vittorie e rimettere a posto le cose”. Spalletti sa che questa gara può servire anche al morale della piazza, un po’ sottotono dopo la sconfitta di Londra, mentre un risultato negativo avrebbe l’effetto opposto. Il discorso, amplificato a dovere, vale anche per Di Francesco, sostanzialmente obbligato a vincere per non perdere terreno dal quarto posto e, di conseguenza, il suo attuale lavoro. “Voglio vedere una squadra col sangue agli occhi, con la voglia di cambiare passo – ha tuonato in conferenza stampa. – Dobbiamo tirar fuori qualcosa in più, uscire dalle nostre difficoltà. L’Inter sin qui ha dimostrato di essere migliore di noi ma abbiamo le potenzialità per fare di tutto”.
Difficile sbilanciarsi su chi possa partire favorito, di certo però le premesse di Spalletti sembrano essere decisamente migliori. Il tecnico deve rinunciare a Nainggolan e Dalbert, d’accordo, ma nulla rispetto alla sfilza di assenze di Di Francesco, costretto a fare a meno di De Rossi, Pellegrini, Dzeko ed El Shaarawy. L’Inter giocherà col 4-2-3-1 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, Miranda, Skriniar e Asamoah in difesa, Brozovic e Vecino a centrocampo, Politano, Joao Mario e Perisic (ballottaggio con Keita) sulla trequarti, Icardi in attacco. Stesso sistema anche per la Roma, che risponderà con Olsen tra i pali, Florenzi, Manolas, Juan Jesus e Kolarov nel reparto arretrato, Nzonzi e Cristante in mediana, Under, Zaniolo e Kluivert alle spalle dell’unica punta Schick. All’Olimpico scenderanno in campo due squadre già consapevoli dei risultati del pomeriggio, quando le protagoniste saranno Lazio e Milan. E proprio i rossoneri inaugureranno la domenica a San Siro contro il Parma (ore 12.30), in un match molto più equilibrato di quanto non si potesse pensare in estate. Attualmente infatti tra gli uomini di Gattuso e quelli di D’Aversa ci sono solo 2 punti, ecco perché il tecnico rossonero, alle prese con la solita lista infinita di indisponibili (Bonaventura, Romagnoli, Musacchio, Caldara, Biglia e lo squalificato Higuain), non si fida affatto.
“Dobbiamo rispettare l’avversario e capire che il suo gioco di ripartenze può crearci molti problemi – ha spiegato il tecnico. – Se giochiamo come contro il Dudelange non vinciamo, però l’altra sera, quando eravamo sotto 2-1, ho visto le facce giuste. Dobbiamo continuare con questa umiltà e ricordarci che ci saranno 60 mila persone allo stadio, un grande e ulteriore motivo d’orgoglio”. Il Milan vuole vincere e per farlo è pronto a tornare al 4-3-3 con Donnarumma in porta, Calabria, Abate, Zapata e Rodriguez in difesa, Kessie, Mauri e Bakayoko a centrocampo, Suso, Cutrone e Calhanoglu in attacco. Stesso modulo anche per D’Aversa, che tenterà il colpaccio con Sepe tra i pali, Iacoponi, Bruno Alves, Bastoni e Gagliolo nel reparto arretrato, Grassi, Stulac e Barillà in mediana, Biabiany, Inglese e Gervinho nel tridente offensivo.