E alla fine tanto tuonò che piovve. Dopo mesi di trattative, che sembravano essersi definitivamente arenate a causa del lockdown, è stato finalmente trovato l’accordo per la cessione della As Roma: il nuovo proprietario è il 54enne imprenditore californiano Dan Friedkin, produttore cinematografico e manager nel campo dell’automotive in quanto attualmente CEO di Gulf States Toyota Distributors e di Friedkin Companies. L’affare si è chiuso per quasi 600 milioni, debito compreso (quello della Roma avvicina i 300 milioni). Si chiude così, dopo 9 anni e con zero titoli, l’era James Pallotta, ma il club giallorosso rimane a stelle e strisce, passando nelle mani di un imprenditore poliedrico e capace di raggiungere, secondo le stime di Forbes, un patrimonio personale di oltre 4 miliardi di dollari.
Il club della Capitale verrà gestito dal figlio di Dan Friedkin, Ryan, e sarà controllato attraverso una newco con sede a Londra. Il closing sarà formalizzato entro la fine del mese, forse anche prima. Una settimana dopo Pallotta riceverà i circa 200 milioni della sua quota, poi Friedkin verserà un sostanzioso aumento di capitale, che entro il 31 dicembre arriverà a 85/90 milioni. Intanto Friedkin lavora già al team dirigenziale: formalmente non ha chiesto a nessun dirigente di restare, ma il ceo Fienga dovrebbe rimanere al suo posto, almeno inizialmente. Possibile il reintegro, a questo punto, anche per il ds licenziato Gianluca Petrachi, che aveva pesantemente litigato con Pallotta. Ma alcune voci parlano anche di un ritorno dell’ex direttore sportivo, ancora molto stimato nell’ambiente, Walter Sabatini.
Sabatini oggi è responsabile dell’area tecnica del Bologna, dove peraltro sta per coinvolgere anche l’ex bandiera romanista Daniele De Rossi, come allenatore della Primavera. Il ds fu l’artefice, qualche anno fa, della prima Roma di Pallotta, quella che più era andata vicina a vincere qualcosa: fu lui a portare in giallorosso giocatori del calibro di Alisson, Salah, Dzeko, Manolas, Nainggolan, Pjanic. Per quanto riguarda il tecnico, al momento non sembra in discussione la posizione di Fonseca. Molto dipenderà anche dal cammino della Roma in Europa League, dopo una stagione non deludente ma nemmeno esaltante in campionato, chiuso al quinto posto. Il nuovo assetto societario non dispiace nemmeno agli investitori, che però rispondono con cautela: a metà mattinata il titolo della Roma guadagna in Borsa intorno al 2%.