“Il nuovo stadio avrà un profondo impatto sulla squadra e sui tifosi. È il risultato di un processo durato 24 mesi, nel quale abbiamo sentito il parere dei tifosi e abbiamo messo il massimo impegno. È uno stadio che incute timore negli avversari”. Queste le altisonanti parole del presidente della Roma, James Pallotta, nella Sala della Protomoteca, in Campidoglio a
roma, dove è stato oggi svelato il progetto del nuovo stadio che ospiterà le gare interne dei giallorossi a partire dalla stagione 2016-17, come si augurano da più parti.
Cinquantaduemila posti aumentabili, 300 milioni di euro (ma il progetto complessivo muoverà circa un miliardo), due anni per la realizzazione: il “nuovo Colosseo” (ma non sarà questo il nome, si affretta a precisare James Pallotta) di acciaio e vetro nascerà a Tor di Valle, a metà strada fra il centro e l’aeroporto di Fiumicino. Le coperture? “I lavori saranno finanziati interamente da privati” precisa la dirigenza americana. Non da capitali cinesi, però, come era stato paventato: “Non abbiamo parlato negli ultimi due mesi – osserva Pallotta riferendosi al possibile ingresso in società del magnate cinese Chen Feng -. C’è stato qualche contatto preliminare, ci sono piaciuti ma non è necessario averli come investitori”.
L’operazione, di grande importanza in prospettiva sportiva e soprattutto finanziaria, non ha al momento scaldato particolarmente il cuore degli investitori: il titolo As Roma, che aveva iniziato bene la giornata dopo la sofferta vittoria di ieri sera contro il Torino, si è progressivamente sgonfiato dopo l’atteso annuncio del nuovo stadio, viaggiando sul +0,8% a inizio pomeriggio, a 1,165 euro.