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Roma conquista la Conference League e Mou piange di gioia: “Abbiamo fatto la storia”

AS Roma on Twitter

La Roma ha vinto. Il gol di Zaniolo e le parate di Rui Patricio bastano e avanzano ai giallorossi per battere il Feyenoord e conquistare la Conference League, regalando alla Capitale una notte di festa che non si vedeva da tempo, per la precisione da 21 anni. Già, perché se è vero che l’ultimo trofeo prima di ieri era la Coppa Italia del 2008, lo è anche che certe scene di giubilo rimandano al 2001, anno dello Scudetto targato Fabio Capello. Ora invece comanda José Mourinho e la gioia è grossomodo la stessa: ai tifosi, infatti, non importa che la Conference sia solo la terza coppa europea per importanza e questa passione, immagini alla mano, l’hanno trasmessa a tecnico e giocatori, tutti in lacrime dopo aver battuto gli olandesi nella notte di Tirana.

Mou trionfa e scoppia a piangere: “Abbiamo fatto la storia”

A decidere la sfida sono stati Zaniolo, autore del gol-partita al 32’ e Rui Patricio, fondamentale nel respingere l’assedio del Feyenoord, specialmente nel secondo tempo. Il volto del trionfo però è quello dello Special One, primo allenatore della storia a conquistare tutti i trofei Uefa, tornato a fare centro dopo 5 anni di digiuno, conditi da due esoneri (Manchester United e Tottenham) e tanti dubbi sulla sua capacità di restare al top, ovviamente degli altri. Roma però lo ha accolto come se tutto questo non fosse mai successo e lui ha ringraziato a modo suo, ovvero portando in bacheca il primo trofeo internazionale nella storia del club (la Coppa delle Fiere del 1961 non è riconosciuta dalla Uefa), ma soprattutto facendo felice un popolo a digiuno da ben 14 anni.

“Stasera abbiamo scritto la storia di questo club – ha spiegato con gli occhi lucidi subito dopo la premiazione – Era difficile centrare questo successo, ma puntavamo a questa vittoria, ci abbiamo messo tanto senza perdere di vista l’obiettivo in campionato. Il mio futuro? Io rimango qui, non c’è dubbio, mi sento romanista al 100%, anche se arrivano delle voci voglio rimanere a Roma. Ora però dovremo capire cosa vuol fare la proprietà nella prossima stagione…”.

La puntura finale ai Friedkin è tutt’altro che casuale, perché lo Special One sa di essere entrato definitivamente nel cuore dei tifosi e dunque di poter alzare l’asticella senza problemi, consapevole che nessuno, nemmeno i proprietari, oserebbe mai mettersi contro di lui.

Tiago Pinto esulta: “Non sarà il nostro ultimo trofeo”

“Questo è un premio per i Friedkin, hanno portato un’altra mentalità – ha esultato Tiago Pinto -. Dobbiamo fare le cose fatte bene ogni giorno, ma questo non sarà il nostro ultimo trofeo”. Tanta gioia anche nello spogliatoio, dove i giocatori sono letteralmente impazziti di gioia per aver regalato a Roma una coppa europea.

Zaniolo: “Ho realizzato un sogno” – Pellegrini: “Abituiamoci a notti così”

“Ci godiamo il momento, realizzo un sogno che avevo da bambino – ha spiegato Zaniolo, match winner della finale – Non ci sono parole, ringrazio i tifosi, la coppa è tutta per loro. Siamo una squadra forte, forse non sappiamo neanche noi quanto”. Dello stesso avviso capitan Pellegrini, il primo ad alzare un trofeo con la fascia al braccio dopo Totti. “Siamo una squadra vera e l’abbiamo dimostrato, ora dobbiamo festeggiare tanto e poi ripartire, dopo queste belle vittorie è sempre difficile – le sue parole -. È un bellissimo momento, dobbiamo fissarcelo in testa e farlo ricapitare il prima possibile”.

Roma pazza di gioia: feste per tutta la notte, oggi si replica con la squadra

Grande gioia a Tirana, ma è soprattutto a Roma che s’è scatenata la festa. I tifosi, già presenti in massa all’Olimpico per assistere alla sfida dal maxischermo (50 mila spettatori, sembrava quasi si giocasse lì), si sono riversati nel centro storico dai vari quartieri della città, dando vita a uno spettacolo incredibile, paragonabile a uno Scudetto o a una festa per la Nazionale. Il grosso però arriverà oggi, quando squadra e tifosi si uniranno per un abbraccio collettivo, anche se non è ancora chiaro come. “Torniamo da Tirana questa notte, ma non sappiamo ancora quando – il tweet pubblicato dalla società. Domani pomeriggio (oggi per chi legge, ndr), però, festeggeremo tutti insieme a Roma. Vi aggiorneremo in mattinata con il programma. Dajeeeee dajeeeee dajeeeeee”. Perché il popolo giallorosso attendeva un successo da 14 anni e una notte di festa non è che un semplice antipasto…

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