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Roma Capitale, Lanzillotta: niente soldi senza le cessioni

Un emendamento alla Legge di Stabilità sospende l’erogazione di 110 nuovi milioni a Roma in seguito agli scandali. Entro sei mesi vanno avviate le cessioni delle controllate Ama e Atac. Entro fine luglio 2015 l’affidamento a gara dei servizi pubblici

Roma Capitale, Lanzillotta: niente soldi senza le cessioni

Nella montanga di oltre 3 mila emendamenti presentati al Senato sulla Legge di Stabilità, ce n’è uno che farà discutere. Lo ha presentato la vice presidente di palazzo Madama Linda Lanzillotta (co-firmatario Pietro Ichino, entrambi di Scelta civica) e condiziona l’erogazione di ulteriori 110 milioni a Roma Capitale alle dismissioni delle partecipate controllate da Ama e Atac. Lanzillotta e Ichino chiedono, nel contempo, l’affidamento a gara dei servizi pubblici interesasati entro il 31 luglio 2015. L’emendamento pone un termine di sei mesi al Comune di Roma per avviare le cessioni ed è già stato sottoposto all’attenzione del Governo e della maggioranza.

“Il comma 207 prevede un contributo di 110 milioni annui al comune di Roma quale concorso dello Stato – precisano i due senatori nella loro relazione a sostegno delle modifiche presentate –  agli oneri che il Comune sostiene in qualità di capitale. Si propone di condizionare tale stanziamento ad una serie di condizioni, soprattutto a seguito dei recenti scandali che hanno coinvolto l’amministrazione capitolina. Nello specifico, l’erogazione dello stanziamento è sospesa fino a che non si sia proceduto all’attuazione, da realizzare entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, delle azioni e degli interventi del piano di rientro previsto dal Decreto “Salva Roma” “. Decreto che è stato convertito in legge all’inizio dello scorso mese di maggio.

 “Secondo quanto previsto da tale piano – proseguono Lanzillotta e Ichino – il Comune di Roma procede alla cessione di alcune delle partecipazioni di secondo livello detenute tramite il Gruppo AMA (Roma Multiservizi, Fondazione Insieme per Roma, Cisterna Ambiente, Centro Sviluppo Materiali, Società per il Polo tecnologico romano, Acea, Consel Scarl, Ep Sistemi)  e tramite il Gruppo ATAC (Trambus Open, Bravobus, Sms Sicurezza Mobilità, Consel Scarl, Banca Etica, BCC Roma, Polo Tecnologico); nel piano si prevede inoltre la cessione di alcune partecipate di primo livello (Servizi Azionista Roma, Roma Patrimonio), la liquidazione dell‘Agenzia Regionale per la Promozione Turistica del Lazio e dell’Agenzia Comunale Tossicodipendenze e la cessione delle partecipazioni detenute in BCC Roma, Alta Roma e Centrale del Latte. Alle procedure di dismissione sovraintende un Commissario straordinario nominato dal Presidente del Consiglio, cui è affidato il compito di concludere il complesso delle procedure entro il 31/12/2015″. 

 Si prevede inoltre che all’affidamento della gestione dei servizi attualmente gestiti inhouse dalle società Ama, Atac e relative società partecipate, si procede sulla base di gare da effettuarsi secondo le norme europee entro il 31 luglio 2015. Per quanto riguarda l’affidamento di servizi di qualsiasi natura per importi superiori ai 10.000 euro a società o cooperative, esso è effettuato sulla base di gare sul cui andamento vigila l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Norme che comporterebbero, se approvate, inevitabili esuberi nelle aziende interessate. Per questa ragione l’emendamento conclude proponendo anche “norme di salvaguardia per i dipendenti in esubero a seguito dell’attuazione del Piano; infatti in caso di licenziamento, individuale o collettivo, di dipendenti delle società individuate precedentemente, ciascuno di questi ha diritto all’attivazione, oltre che del trattamento ASpI, anche degli accordi di ricollocazione previsti dalla legge di stabilità dell’anno scorso nonchè dal Jobs Act e dai successivi decreti attuativi”.
 

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