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Robot e AI: anche i servizi diventano 4.0

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La diffusione dei robot e dell’intelligenza artificiale (AI) è decisiva non solo per lo sviluppo dell’industria, ma anche per quello dei servizi. In particolare, la sanità è il settore in cui questi sistemi sono percepiti come molto o abbastanza diffusi (58%): seguono banche, assicurazioni e servizi finanziari (38%), mobilità e trasporti (37%). Ristorazione e turismo, al contrario, sono gli ambiti dove si ritiene ci sia ad oggi la minore diffusione di sistemi intelligenti e robotici. È quanto emerge dal secondo rapporto Aidp-LabLaw 2019 a cura di Doxa su robot, intelligenza artificiale e lavoro.

Per quanto riguarda il futuro, i comparti ritenuti più promettenti per lo sviluppo di queste tecnologie sono gli stessi: salute (79%), mobilità (74%) e a settore bancario-finanziario-assicurativo (62%). In misura minore si prevede la diffusione nel futuro di sistemi di intelligenza artificiale e robot anche nella ristorazione (57%) e nel turismo (48%).

I vantaggi percepiti riguardano principalmente il miglioramento della qualità dei servizi e un aumento di velocità e quindi risparmio di tempo. L’utilizzo di questi sistemi in ambito sanitario è associato all’accesso a soluzioni innovative, mentre la loro applicazione nel mondo del turismo permette di avere accesso ad un’offerta più ampia e maggiore libertà di scelta.

Tra i principali rischi percepiti dal campione emerge, come elemento comune a tutti gli ambiti, il tema dell’impoverimento e della rarefazione delle relazioni interpersonali. Altri rischi rilevati sono la violazione della privacy e la possibile introduzione di costi nascosti.

“Il focus della ricerca 2019 è sul settore dei servizi, che abbiamo definito Servizi 4.0 in una logica speculare rispetto al più noto Industria 4.0, e sulla percezione del processo di robotizzazione in atto da parte dei lavoratori anche in quanto cittadini – spiega Isabella Covili Faggioli, Presidente Aidp – Lo scopo è allargare il perimetro di analisi per giungere ad una visione d’insieme probabilmente più utile alla comprensione e alla consapevolezza del fenomeno”.

“È facile immaginare che l’implementazione di questa rivoluzione sarà un tema non solo normativo, ma anche contrattuale – sottolinea Francesco Rotondi, giuslavorista e managing partner di LabLaw – Gli attori delle relazioni industriali anche nel campo dei Servizi 4.0 dovranno individuare risposte concrete alle domande che porrà l’ingresso dei robot intelligenti nell’organizzazione del lavoro, con l’ovvio corollario del dover immaginare percorsi formativi ad hoc volti a ridefinire e ricollocare, quando possibile, le persone coinvolte dal processo”.

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Categories: Economia e Imprese