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Rivoluzione Google: Page e Brin lasciano Alphabet

Wikimedia Commons Joi Ito

Rivoluzione in casa Alphabet, la holding che controlla Google. Larry Page e Sergey Brin, cervelli e anime del motore di ricerca nato 21 anni fa, lasciano le loro cariche operative, mettendo il colosso di Mountain View nelle mani di Sundar Pichai, che fino ad oggi ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato di Google e che diventerà il numero uno dell’intera compagine.

Larry Page ha rassegnato le dimissioni da CEO della capogruppo, Brin quelle da direttore Generale, ruolo che verrà completamente eliminato. I due, pur privi di cariche esecutive, rimarranno però nel consiglio di amministrazione, avendo in mano azioni pari al 14% della società e diritti di voto pari al 56%. 

Il nuovo assetto è stato annunciato tramite un post sul blog di Google, in cui i due manager hanno motivato la loro decisione spiegando di voler semplificare la struttura del management di Alphabet, ma di voler continuare a seguire da vicino le sorti della socità. 

È la “fine di un’era” scrive il New York Times, mentre The Verge commenta la notizia dicendo che la scelta “non stupisce chi ha seguito le carriere di Page e Brin dal 2015. I due sono apparsi raramente in pubblico, e altrettanto raramente hanno parlato con gli investitori o presenziato al lancio dei prodotti della società”, lasciando l’amministrazione di Alphabet al presidente Eric Schmidt. 

Page e Brin avevano fondato Google nel 1998, dando vita al motore di ricerca e determinando una rivoluzione epocale nel mondo della tecnologia e della comunicazione. La loro “invenzione” ha dato i suoi frutti anche dal punto di vista economico, rendendoli rispettivamente la sesta e la settima persona più ricca al mondo con patrimoni pari a 58,9 (Page) e 56,8 miliardi di dollari (Brin). 

La guida di Alphabet è dunque nelle mani di Sundar Pichai, 47enne indiano, approdato a Mountain View nel 2015, dopo aver amministrato Android e il browser Chrome, in occasione della ristrutturazione societaria che aveva portato alla nascita della casa madre Alphabet, di cui Google è diventata la principale controllata, e all’assetto societario rimasto in piedi fino a ieri. 

“Sundar porta umiltà e una grande passione per la tecnologia ai nostri utenti, partner e dipendenti ogni giorno. Non avremmo potuto trovare di meglio per guidare Google e Alphabet nel futuro”, hanno commentato Page e Brin.

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