Amazon, Warren Buffett e JP Morgan si alleano per creare un progetto innovativo nel campo del welfare. I tre giganti dell’economia Usa daranno vita a un’assicurazione indipendente e non-profit con lo scopo di ridurre gli oneri assistenziali e migliorare i servizi.
Una missione per la quale saranno sviluppate nuove tecnologie in grado di aumentare la trasparenza e l’efficacia della sanità statunitense. La nuova società sarà destinata inizialmente a prendersi cura dei dipendenti americani dei tre giganti, che sono 1,2 milioni, ma non è escluso che possa avere ramificazioni ben più ampie.
“La crescita a dismisura dei costi della sanità è un affamato verme solitario all’interno dell’economia americana – ha tuonato Buffett, numero uno di Berkshire Hathaway – Non ci poniamo questo problema avendo risposte pronte. Ma neppure lo accettiamo come inevitabile”.
Numeri alla mano, l’Oracolo di Omaha ha ragione. Le spese sanitarie negli Stati Uniti sono salite del 4,3% a 3.300 miliardi di dollari nel 2016, arrivando a rappresentare il 18% del Pil.
L’annuncio rappresenta una vera sfida al tradizionale sistema assicurativo americano e conferma l’affondo di Amazon nel mondo della sanità. Da mesi si rincorrono voci sull’ingresso del colosso di Bezos nel settore e sui suoi possibili effetti. Indiscrezioni che, secondo gli analisti, si sono tradotte nell’offerta da 69 miliardi di dollari delle farmacie Cvs sull’assicurazione Aetna. Intanto, Amazon ha già ottenuto licenze in diversi stati per la distribuzione all’ingrosso di medicinali.
L’annuncio di JP Morgan, Amazon e Berkshire (fra le società di maggior valore a Wall Street, con una capitalizzazione complessiva di 1.600 miliardi di dollari) ha colpito duramente le compagnie assicurative sanitarie nelle contrattazioni che precedono l’apertura dei mercati: UnitedHealth perde il 7,1%, Aetna il 3,7% e Cigna il 5,1%.