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Rivolta agricola contro il divieto della canapa: Coldiretti, Confagricoltura e Cia chiedono correzioni al Senato

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Cannabis, mondo agricolo in rivolta contro la decisione della Camera di vietare “l’importazione, la cessione, la lavorazione, la distribuzione, il commercio, il trasporto, l’invio, la spedizione e la consegna delle infiorescenze della canapa coltivata”, anche “in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti o costituiti da tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli oli da esse derivati”.

Provvedimento sulla canapa: “Affossa la sopravvivenza del settore”

Coldiretti, Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani sono compatti nell’impegno a una modifica al Senato, mettendo in guardia sulle pesanti ricadute di tale divieto. Per il presidente di Cia, Cristiano Fini, “è inaccettabile e ingiusto bloccare in questo modo una delle filiere di eccellenza del Made in Italy agroindustriale, che già oggi vale 500 milioni di fatturato annuo e conta più di 10 mila posti di lavoro in tutta Italia, vantando un enorme potenziale produttivo tra cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo, tessile, tutti settori che non c’entrano nulla con il mercato delle sostanze stupefacenti”.

“La Camera affossa la sopravvivenza del settore”, accusa senza mezzi termini la Coldiretti che mette in evidenza come ” l’infiorescenza della canapa rappresenta una parte fondamentale del valore aggiunto della pianta e vietarne la raccolta e l’essicazione rischia di far crollare un intero settore dove sono impegnati tanti giovani agricoltori”.

Confagricoltura parla di “duro colpo al Made in Italy agroindustriale” sottolineando come la diffusione della coltura della canapa risulta importante anche per lo sviluppo delle aree interne depresse, dato che la coltivazione di tutta la pianta non richiede grandi appezzamenti di terreno. Il divieto approvato dall’aula della Camera avrebbe ripercussioni negative anche sull’export, rileva ancora Confagricoltura. E fornisce dei numeri: le stime del mercato europeo di prodotti a base di canapa si aggira per il 2024 intorno a un valore di 2,2 miliardi di euro, e l’Italia con le attuali capacità agricole potrebbe giocare un ruolo di primo piano nella produzione e rifornimento di prodotti a base di canapa. Ad oggi, grazie all’eccellenza delle aziende operanti sul territorio nazionale e della qualità dei prodotti agricoli, oltre il 70% della produzione viene esportato all’estero (Svizzera, Germania, Spagna, Francia, Austria).

Dunque, le tre organizzazioni agricole sollecitano un tavolo di confronto con i partiti perché il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato, veda una correzione a tutela dell’intera filiera.

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Categories: Politica