I listini avevano visto il bicchiere mezzo vuoto, concentrandosi sui rischi per l’economia. Ma gli analisti si sono mostrati concordi: l’intervento della Bce ha decisamente superato le aspettative del mercato. E hanno rafforzato la view positiva sulle azioni dell’Eurozona. Dopo averci dormito sopra, i mercati oggi ci hanno ripensato e hanno imboccato la strada dei rialzi: il Ftse Mib ha chiuso con un balzo del 4,8% trainato dalle banche, Parigi +3,27%, Francoforte +3,51%, Londra +1,71%.
Lo spread Btp-bund è sceso a 105 punti base e rendimento all’1,34%. Ne ha beneficiato l’asta odierna di titoli di Stato a medio e lungo termine: tutto esaurito e tassi in calo, con il rendimento del 3 anni che scende in negativo per la prima volta (a -0,05%). Oggi c’è stato anche il lancio del nuovo Btp a 7 anni (cedola 0,95%). Collocati tutti i 7,5 miliardi di euro di bond a 3,7 e 15 anni a fronte di una domanda che ha superato i 10 miliardi. Il rendimento medio del triennale è sceso al nuovo minimo storico a -0,05% dallo 0,11% dell’asta di febbraio; quello del 7 anni a 0,79% da 1,05% e quello del 15 anni a 1,84% da 2,08%.
Buone notizie anche sul fronte macroeconomico per l’Italia. L’Istat ha reso noto i dati sulla produzione che mostrano a gennaio un balzo del 3,9% su base annua e il miglior risultato dal 2011. Poco mosso alla chiusura il cambio euro dollaro: +0,09% a 1,1187.
Continua il rialzo del petrolio: il Wti sale dell’1,64% a 38,46 dollari al barile e il Brent dello 0,57% a 40,28 dollari al barile.Frena l’oro che cede circa l’1% a 1258,85 dollari al barile. Per gli analisti di Credit Suisse il recente rally è “più un’occasione per vendere che per comprare”. A Wall Street si conferma il sentiment positivo: il Dow Jones sale dell’1,31% e l’S&P500 l’1,34%. Sul fronte macroeconomico i prezzi alle importazioni negli Stati Uniti sono calati a febbraio dello 0,3% rispetto al mese precedente mostrando l’ottava flessione consecutiva. Il dato è migliore delle attese degli analisti che si attendevano un ribasso maggiore, pari allo 0,7%.
A Piazza Affari scattano, come prevedibile, le banche: Unicredit +9,46%, Bpm +9,44%, Ubi Banca +9,26%, Banco popolare +9,12%, Mediobanca +8,69%. Intesa +7,47% e Bmps +8,68%. Il settore, applaude soprattutto alla novità del nuovo Tltro a 4 anni che faciliterà la raccolta delle banche per l’erogazione del credito aiutando tra l’altro le stesse banche a finanziare i primi rimborsi obbligati dei Tltro di fine 2014, concessi allora per 4 anni ma con l’obbligo di restituzione da settembre 2016 in caso di mancata crescita dei prestiti netti erogati.
Brilla anche Generali +7,25% nel giorno della designazione di Philippe Donnet alla guida della compagnia. Scatto anche per Unipol +6,71% e Unipolsai +6,65%. Avanza Telecom Italia +5,47%, nonostante il presidente Giuseppe Recchi abbia gelato le prospettive di un’integrazione con Orange: non esiste alcuna trattativa tra le due società, ha ribadito.