Il Terzo Polo è ancora in gioco? Enrico Costa e Luigi Marattin, figure chiave di Azione e Iv, hanno lanciato un appello ai loro partiti affinché abbandonino le rivalità interne e si uniscano per creare un grande partito liberal-democratico e riformatore. Questa iniziativa, che mira a rompere le barriere del bipolarismo dominante, è stata motivata dal “deludente risultato delle elezioni europee”, attribuito alla frammentazione dell’area politica che in passato ha promesso unità e coerenza.
Si tratta di un nuovo tentativo di costruire un’alternativa credibile dopo i fallimenti precedenti, inclusi i fugaci ma burrascosi sforzi dei leader di Azione e Italia Viva – Carlo Calenda e Matteo Renzi – nel tentativo di federare i loro partiti sotto l’egida del Terzo Polo nelle elezioni del settembre 2022. Nonostante un inizio promettente, la convivenza tra le diverse fazioni politiche si è dimostrata impraticabile, innescando polemiche sulle scissioni dei gruppi parlamentari e reciproche accuse su questioni finanziarie e personali. Il punto di rottura è giunto con le elezioni europee del 2024, dove il fallimento nel superare la soglia di sbarramento ha messo in luce la fragilità dei centristi divisi. Da questa auto-riflessione nasce ora l’appello deciso di Costa e Marattin: unire le forze dell’area centrista per sfidare il consolidato bipolarismo e proporre una nuova visione audace per il futuro del paese.
La lettera di Costa e Marattin ad Azione e Italia Viva
Nella loro lettera, accompagnata da una raccolta firme, i due deputati – conosciuti anche come “irriducibili del Terzo Polo” – criticano aspramente la mancanza di continuità nel panorama politico italiano dopo le elezioni politiche del 2022, evidenziando come il progetto politico unitario che aveva riscosso consensi sia svanito in pochi mesi. Questo ha lasciato molti elettori delusi e privi di una chiara rappresentanza politica che rispecchiasse le loro speranze di un’alternativa concreta agli schieramenti tradizionali di destra e sinistra.
“Non possiamo permettere che un pezzo significativo del nostro paese rimanga senza rappresentanza politica”, dichiarano Costa e Marattin nella loro lettera, evidenziando l’urgente necessità di una nuova forza politica capace di offrire una vera alternativa al bipolarismo che, secondo loro, ha dominato per troppo tempo.
In contrasto con la politica degli “alleanze preconfezionate” e dei “personalismi”, i due deputati enfatizzano la centralità di un impegno condiviso su valori chiari e trasparenti, uniti a una leadership competente e a una struttura organizzativa efficace su tutto il territorio nazionale. Questo nuovo partito non è solo rivolto agli attuali partiti dell’area centrista, ma aspira a coinvolgere tutte le realtà politiche e associative che credono nel superamento delle divisioni esistenti e nella costruzione di un futuro più inclusivo e dinamico per l’Italia. Questo movimento non mira solo a essere una somma di partiti del passato o di personalità politiche recenti, ma vuole incarnare una nuova soggettività politica che possa rinvigorire l’interesse e la partecipazione politica dei cittadini italiani.
“Questa iniziativa non può più essere rimandata”, affermano Costa e Marattin con fermezza. È il momento di avviare un movimento politico che non sia solo la somma delle sue parti, ma che rappresenti una vera forza di cambiamento capace di rinvigorire l’entusiasmo politico e di dare voce a milioni di cittadini che hanno espresso la propria disillusione attraverso l’astensionismo.
In un momento in cui la politica italiana sembra divisa tra tradizione e cambiamento, Costa e Marattin propongono una terza via. Resta da vedere se riusciranno a trasformare questo appello in una realtà politica tangibile, capace di ridare fiducia agli elettori e di plasmare il futuro del Paese in modo significativo e duraturo.