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Risultati elezioni Usa: gli orari della verità. Ecco quando si saprà chi sarà presidente

FIRSTonline

Lo abbiamo ripetuto più volte: per sapere chi sarà il o la prossimo/a presidente degli Stati Uniti d’America potremmo dover aspettare giorni, soprattutto se – come anticipato unanimemente dai sondaggi – sarà un testa a testa dove chi vincerà lo farà per qualche migliaio di voti. È già successo, molte volte, e succederà ancora. Nonostante ciò, nel corso della lunga notte elettorale che ci attende ci saranno degli orari in cui potremo capire da che parte tira il vento. Momenti decisivi che potrebbero farci comprendere in anticipo da che parte pende la bilancia, se verso la prima, storica presidenza di una donna nera, Kamala Harris, o se verso il presidente più anziano della storia degli Stati Uniti (descrizione che lui odia, per ovvie ragioni), Donald Trump.

Risultati elezioni Usa: il punto di partenza

Premessa: seguendo la maratona elettorale vi capiterà di vedere diverse mappe in cui gli Stati americani saranno colorati di rosso (repubblicani) e di blu (democratici). Non fatevi ingannare dal colpo d’occhio. Con ogni probabilità, infatti, vi troverete davanti un’ampia distesa rossa. Non significa però che Trump sia in vantaggio: tradizionalmente infatti le mappe elettorali degli Usa, contengono tantissimi Stati rossi, cioè dati come sicuri (in questo caso) per Trump. Si tratta però degli Stati meno popolati degli Usa e dunque con meno grandi elettori. Quelli blu, assegnati quindi ai democratici, anche se saranno di meno e concentrati soprattutto sulle coste, hanno invece una popolazione molto più numerosa e dunque un numero maggiore di grandi elettori. Da qui l’equilibrio. 

L’obiettivo per Trump e Harris è quello di arrivare al fatidico numero magico, pari a 270 grandi elettori che garantirà loro la maggioranza nel Collegio Elettorale che voterà per il Presidente (Qui la spiegazione su come funziona il voto). Secondo i calcoli della Cnn, in partenza Harris potrebbe contare su 226 voti elettorali e Trump su 219, e ai due candidati mancherebbero 44 e 51 voti elettorali rispettivamente per arrivare a 270 voti.

Elezioni Usa: quando arrivano i risultati?

Quanto sarà lunga l’attesa dipenderà dagli Stati in bilico: se Harris o Trump vincessero con un margine di voti sufficiente in tre o quattro di questi territori, il risultato potrebbe arrivare abbastanza presto, intorno alle 3 ora italiana. Se invece gli Swing State dovessero dividersi tra l’uno e l’altra o in alcuni di essi dovesse verificarsi una corsa all’ultimo voto (cosa probabile), allora si andrebbe avanti ad oltranza.

Quali sono gli Stati in bilico? Arizona (11 grandi elettori), Georgia (16 grandi elettori), Michigan (15), Nevada (6), North Carolina (16), Pennsylvania (19), Wisconsin (10). Gli occhi di tutto il mondo saranno puntati soprattutto su uno di essi, la Pennsylvania. Secondo analisti, esperti e osservatori, infatti, è qui che si giocherà, per un pugno di preferenze, la presidenza degli Stati Uniti

Detto ciò, occorre sapere anche un’altra informazione importante: nel 2024, alcuni Stati hanno modificato le loro leggi elettorali allo scopo di consentire il pre-processing, il meccanismo che permette di preparare per il conteggio i voti anticipati o per posta già prima delle elezioni e dunque velocizzare lo spoglio. Tra questi c’è il Michigan. 

Risultati elezioni Usa: gli orari della verità

Ma veniamo agli orari. La lunga notte elettorale comincerà a mezzanotte quando chiuderanno i seggi e arriveranno i primi risultati da Indiana e Kentucky, e si protrarrà fino alle 6 del mattino del 6 novembre, con la chiusura delle urne in Alaska e Hawaii. I seggi chiuderanno infatti in orari diversi, dato che gli Usa sono attraversati da sei differenti fasce di fuso orario, 8 con Alaska e Hawaii.

Per capire da che parte tira il vento occorrerà guardare soprattutto i primi risultati degli Stati in bilico. Negli Usa, in questi sette stati, i seggi chiuderanno tra le 7 e le 10 di sera, ora americana. In Italia tra l’1 e le 4 del mattino

Il primo Stato a fornire qualche indicazione interessante sarà la Georgia, con i primi risultati che dovrebbero arrivare intorno all’1 di notte italiana. Mezz’ora dopo, all’1.30, sarà la volta del North Carolina. Se Harris dovesse vincere in questi due Stati avrebbe buone chance di vittoria. Se, al contrario, come indicano i sondaggi, dovesse essere Trump a farcela, bisognerà andare avanti nella conta. 

I primi risultati dalla Pennsylvania, i più attesi in assoluto, e di gran parte del Michigan arriveranno intorno alle 2 di notte, mentre alle 3 toccherà a Wisconsin, Arizona e al resto del Michigan. Infine, alle 4, sarà il turno del Nevada. Se Harris dovesse conquistare tutti e tre gli stati del blue wall (Michigan, Pennsylvania e Wisconsin), quelli su cui ha puntato gran parte dei suoi soldi e del suo tempo, avrebbe buone chance di entrare nello studio ovale. C’è da dire che, tradizionalmente, si tratta di Stati in cui la conta procede molto a rilento: il pre-processing potrebbe aiutare in Michigan, mentre in Pennsylvania e Wisconsin le schede verranno verificate e contate a partire dalla mattina delle presidenziali, dunque i risultati possono arrivare con molto in ritardo.

Attenzione anche all’Iowa: si tratta di un Safe State, vale a dire di uno Stato che tradizionalmente pende solo da una parte, quella repubblicana, in cui però secondo gli ultimi sondaggi Harris sarebbe avanti. I seggi chiuderanno alle 3 del mattino, ora italiana.

Risultati elezioni Usa: com’è andata in passato?

Il risultato delle presidenziali del 2020, quelle in cui Joe Biden vinse contro Donald Trump, per intenderci, arrivarono solo sabato 7 novembre. Le elezioni si tennero martedì 3 novembre. Questo proprio perché la Pennsylvania, decisiva anche allora, fu assegnata con quattro giorni di ritardo. Non solo, la mattina del 4 novembre, nessuno degli Stati in bilico aveva ancora proclamato un vincitore. 

Andò diversamente nelle presidenziali del 2016, quando alle 3 di notte del 9 novembre (si votava l’8), si capì che Donald Trump sarebbe diventato presidente avendo vinto in Pennsylvania e Wisconsin, nonostante l’avversaria Hillary Clinton avesse ottenuto più voti a livello nazionale. Non fu la prima volta, tra l’altro, che un candidato perse pur avendo conquistato il voto popolare. Era già accaduto nel 1828 con John Quincy Adams, nel 1876 con Rutherford Haye, nel 1888 con Benjamin Harrison e nel 2000 George W. Bush. E a proposito di Bush. Ventiquattro anni fa, i risultati delle elezioni presidenziali arrivarono con oltre un mese di ritardo rispetto al voto. Le elezioni si svolsero il 7 novembre. Al Gore vinse in termini di voto popolare, ma Bush riuscì a conquistare 271 grandi elettori. La proclamazione del vincitore venne rinviata per molti giorni, poiché in Florida, lo Stato che determinò le elezioni (stavolta, come detto, potrebbe essere la Pennsylvania) fu necessario ricontare i voti a mano. Bush ottenne la maggioranza con un distacco di appena 537 preferenze.

I passaggi successivi: dal voto dei grandi elettori all’insediamento

In base all’Electoral Count Act del 1877, gli Stati hanno cinque settimane di tempo da giorno delle elezioni per risolvere eventuali controversie legate alle elezioni. Il 17 dicembre i 538 grandi elettori si riuniranno per eleggere ufficialmente il presidente. Poi, il 6 gennaio 2025 (data diventata ormai nota dopo l’assalto al Campidoglio nel 2021), i voti del collegio elettorale saranno ufficialmente conteggiati durante una sessione congiunta del Congresso, e il presidente del Senato annuncerà i risultati delle elezioni. Il vincitore si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025.

Elezioni Usa: i primi risultati Stato per Stato

Di seguito l’orario di chiusura dei seggi Stato per Stato. I primi risultati arriveranno nei minuti successivi.

  • Alabama: 2 del mattino in Italia, 
  • Alaska: 6 del mattino in Italia,
  • Arizona: 3 del mattino in Italia,
  • Arkansas: 2:30 del mattino in Italia,
  • California: 5 del mattino in Italia,
  • Colorado 3 del mattino in Italia,
  • Connecticut: 2 del mattino in Italia,
  • Delaware: 2 del mattino in Italia, 
  • District of Columbia: 2 del mattino in Italia, 
  • Florida: 1 del mattino in Italia,
  • Georgia: 1 del mattino in Italia, 
  • Hawaii: 6 del mattino in Italia,
  • Idaho:4 del mattino in Italia, 
  • Illinois: 2 del mattino in Italia,
  • Indiana: mezzanotte in Italia, 
  • Iowa: 3 del mattino in Italia, 
  • Kansas: 2 del mattino in Italia, 
  • Kentucky: mezzanotte in Italia,
  • Louisiana:3 del mattino in Italia, 
  • Maine: 2 del mattino in Italia, 
  • Maryland: 2 del mattino in Italia,
  • Massachusetts: 2 del mattino in Italia, 
  • Michigan: 2 del mattino in Italia, 
  • Minnesota: 3 del mattino in Italia,
  • Mississippi: 2 del mattino in Italia, 
  • Missouri: 2 del mattino in Italia, 
  • Montana: 4 del mattino in Italia, 
  • Nebraska: 3 del mattino in Italia.
  • Nevada: 4 del mattino in Italia. 
  • New Hampshire: 1 del mattino in Italia, 
  • New Jersey: 2 del mattino in Italia,
  • New Mexico: 3 del mattino in Italia, 
  • New York:3 del mattino in Italia, 
  • North Carolina: 1.30 in Italia, 
  • North Dakota: 4 del mattino in Italia,
  • Ohio: 1:30 in Italia,
  • Oklahoma: 2 del mattino in Italia, 
  • Oregon: 5 del mattino in Italia, 
  • Pennsylvania:2 del mattino in Italia, 
  • Rhode Island: 2 del mattino in Italia,
  • South Carolina: 1 del mattino in Italia, 
  • South Dakota:2 del mattino in Italia, 
  • Tennessee: tra le 2 e le 3 in Italia, 
  • Texas:2 del mattino in Italia,
  • Utah: 4 del mattino in Italia, 
  • Vermont:1 del mattino in Italia, 
  • Virginia: 1 del mattino in Italia,
  • Washington:5 del mattino in Italia, 
  • West Virginia: 1:30 in Italia,
  • Wisconsin: 3 del mattino in Italia,
  • Wyoming: 1 del mattino in Italia.
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