“La supervisione sulle banche riduce significativamente la probabilità che si verifichino crisi bancarie, ma non può annullarla. Gli accertamenti di vigilanza richiedono analisi accurate e complesse, in loco e a distanza. Non possono fare ricorso ai poteri che la legge riserva all’autorità giudiziaria e alle forze di polizia“. Lo ha detto oggi il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo alla 93esima Giornata mondiale del risparmio organizzata a Roma dall’Acri. “Sui comportamenti delle singole banche la supervisione è ferma e intensa – ha aggiunto – Del nostro operato non esitiamo a dare conto alle Istituzioni e al Paese“.
Il numero uno di Via Nazionale inizia domani il suo secondo mandato dopo una conferma molto contestata dal Parlamento. Renziani, grillini e leghisti accusano Bankitalia di aver operato negli ultimi anni una vigilanza carente e tardiva nei diversi casi di crisi bancarie che hanno fatto pagare il prezzo del dissesto ad azionisti, obbligazionisti e contribuenti. Un elenco che inizia con Mps, prosegue con le popolari messe in risoluzione a fine 2015 (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara) e arriva fino agli scandali più recenti di Veneto Banca e Pop Vicenza.
Ma Visco non ci sta e dal palco romano dell’Angelicum replica alle accuse. “Nella gran parte dei casi di difficoltà dei singoli intermediari – ha continuato – l’analisi dei dati disponibili, l’esame dei fattori di rischio, gli esposti vagliati e le indagini ispettive hanno permesso di preservare la sana e prudente gestione degli intermediari e di risolvere, con determinazione e con il necessario riserbo, situazioni di tensione. Le banche sono imprese e la Vigilanza non può sostituirsi agli amministratori. Operazioni poste in essere rapidamente per eludere i controlli possono compromettere la stabilità dell’intermediario. I fenomeni più gravi sono stati individuati per tempo e tempestivamente segnalati all’autorità giudiziaria, ma non sempre questo è stato sufficiente a evitare una crisi”.
Secondo il Governatore, inoltre, “nonostante i vincoli posti dal nuovo quadro normativo europeo, in presenza di una recessione economica ben più grave, in Italia le risorse impiegate per la soluzione delle crisi bancarie sono state largamente inferiori a quelle utilizzate in pressoché tutti gli altri principali paesi. Le difficili vicende di questi anni vanno valutate sulla base delle condizioni in essere e delle informazioni effettivamente disponibili al momento in cui le decisioni furono prese”.
Quanto alla tutela dei risparmiatori, Visco ha sottolineato la necessità di “azioni volte a evitare un’inconsapevole assunzione di rischi. Gli strumenti preventivi con cui si persegue questo obiettivo sono le regole e i controlli sulla trasparenza e sulla correttezza delle relazioni fra intermediari e clienti, ma è essenziale anche il contributo dell’educazione finanziaria”.
In ogni caso, secondo il Governatore, “non è immaginabile limitare le possibilità di scelta dei risparmiatori, né comprimere oltremodo l’autonomia degli operatori finanziari. Ne deriverebbero costi elevati per l’efficienza del sistema economico e per il benessere dei cittadini. Vanno assicurati un’informazione corretta e trasparente e un assetto regolamentare adeguato al cambiamento. Vanno intensificati i programmi di educazione finanziaria, va rafforzata la consapevolezza che nessun investimento può dirsi davvero sicuro“.
Alcuni strumenti godono di una protezione di tipo assicurativo per ragioni di interesse pubblico: “E’ questo il caso dei depositi bancari al di sotto dei 100mila euro – ha concluso Visco – Una tale tutela ha la funzione di proteggere il risparmio nella sua forma più semplice e immediata, contribuendo così a preservare la stabilità finanziaria, prevenendo episodi di corse agli sportelli e minimizzando il rischio di contagio tra le banche. La tutela delle altre forme di risparmio si basa su strumenti diversi ma non potrà mai annullare completamente il rischio di perdite“.
PADOAN: ACCELERARE SU RIDUZIONE NPL
Alla Giornata del Risparmio è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Sulle banche “resta molto da fare – ha detto – il calo delle sofferenze deve essere accelerato. In ambito europeo il dibattito è aspro. Il governo lavora per creare le condizioni per favorire l’uscita delle sofferenze dai bilanci”.
In generale, secondo il numero uno del Tesoro, in Italia il “clima è positivo e in costante miglioramento” e “l’economia procede: crescono la produzione industriale, l’export e il clima di fiducia. Nel mercato del lavoro c’è una diminuzione del tasso di disoccupazione e il numero degli occupati è in aumento. Questi risultati non devono indurci all’autocompiacimento, ma devono spingerci a scelte che favoriscano il consolidamento della ripresa”.
GUZZETTI: NEL 2016 DALLE FONDAZIONI 413 MILIONI
“Le fondazioni di origine bancaria sono in campo da tempo per attenuare l’impatto della povertà sulle famiglie, con i loro numerosi progetti di welfare”. Lo ha detto il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, nel suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio.
“È significativo che nel 2016 al welfare – ha aggiunto – che raccoglie i settori di assistenza sociale, salute pubblica e volontariato, siano stati destinati 293 milioni di euro, pari al 28,5% delle erogazioni. A queste risorse vanno sommati i 120 milioni specificatamente indirizzati al fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, generando così un ammontare complessivo di erogazioni per il welfare di 413 milioni”.
Per quanto riguarda la disputa con la Bce sugli Npl, secondo Guzzetti “i recenti indirizzi della Vigilanza unica” vanno “nettamente riconsiderati”, perché fondano la dismissione “su un discutibile automatismo, sottovalutando le diversità delle giurisdizioni, la capacità di gestione degli stessi prestiti a livello aziendale e le conseguenze per il riversamento sul mercato di grandi quantità di tali finanziamenti favorendo nettamente i potenziali acquirenti”.
PATUELLI: ACCERTARE PRESTO I RESPONSABILI DELLE CRISI BANCARIE
È necessario accertare presto le responsabilità delle crisi bancarie degli ultimi anni. Lo ha affermato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, sottolineando che “confidiamo nelle plurime iniziative di accertamento delle responsabilità nelle crisi bancarie, sia della magistratura sia della commissione parlamentare d’inchiesta. Confidiamo in conclusioni rapide che attribuiscano le responsabilità a chi le ha avute e voltino pagina. La confusione non favorisce la fiducia e la ripresa”.