Ve lo diciamo subito e senza giri di parole: troppa liquidità fa male. Eppure sembra che i risparmiatori italiani abbiano una certa passione per l’eccessiva liquidità nei loro portafogli (come ci racconta l’indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani – 2016, del Centro Einaudi ). Molti terrebbero volentieri i soldi sotto il materasso o nel porcellino salvadanaio. Ma non è la strada giusta: se volete difendere i vostri risparmi dovete farlo nel modo giusto.
Molti risparmiatori ignorano, infatti, alcuni fattori cruciali quando si investe. Che hanno enorme rilevanza nel decidere quanta liquidità (o cassa, o investimenti a brevissimo termine) detenere.
Cinque motivi per non eccedere con la liquidità
1. Non è vero che la liquidità non è rischiosa: il pericolo è che venga erosa dall’inflazione.
Infatti, il rendimento reale della liquidità è molto basso, o, più spesso negativo (“reale” significa che si tiene conto dell’effetto erosivo dell’inflazione). Lasciare i soldi “sotto il materasso” in Italia, dal 1900 al 2016, avrebbe in media reso in termini reali il -8,2% ogni anno. Cioè anno dopo anno, risultava impossibile comprare l’8,5% dei beni e dei servizi comprati l’anno precedente. Non una grande performance, vero? E i dati storici ci mostrano che l’inflazione non è mai da sottovalutare.
2. La storia ci insegna che i mercati azionari nel lungo termine salgono. Basta dare anche solo un’occhiata distratta al grafico seguente per accorgersene. E parliamo di rendimenti reali, che tengono conto dell’inflazione). Anche le obbligazioni se la cavano bene. La liquidità invece è molto indietro nella classifica.
3. Lasciate perdere il trading.
Se pensate di essere dei furbacchioni e di utilizzare la liquidità come serbatoio, per lanciarvi nel market timing, cioè comprare e vendere, giocare al “dentro e fuori”, cercando di battere il mercato, sappiate che le probabilità e la storia giocano contro di voi. Semplicemente, gli investitori tendono a comprare troppo tardi fondi o ETF che hanno avuto una buona performance, e venderli subito dopo performance negative. Esattamente il contrario di ciò che bisognerebbe fare.
4. Avere troppa cassa vi rende spendaccioni. È una questione psicologica: se la giacenza sul conto corrente è troppo grande, rischiate di cadere in tentazione e acquistare cose delle quali non avete bisogno. Se invece il denaro è investito, sarà più difficile che disinvestiate per inseguire il richiamo della frivolezza e sarete invece più inclini a seguire la vostra pianificazione finanziaria.
5. Conviene restare investiti in azioni e obbligazioni, nelle proporzioni adeguate ai propri obiettivi e alla durata prevista dell’investimento. Anche se ciò comporta qualche legnata di tanto in tanto, nel lungo termine conviene. Parecchio. Perché il rischio di non essere investito nelle giornate “giuste” è troppo alto.
Liquidità ok, ma non troppa
Un po’ di liquidità a disposizione serve, è ovvio. La liquidità serve essenzialmente a pagare le spese correnti (ad esempio la rata del mutuo, l’affitto, le spese per il cibo, la scuola) e a fronteggiare gli imprevisti.
Ma quanta liquidità? Indicativamente, è opinione di molti esperti che la riserva di liquidità debba approssimativamente essere pari al reddito netto di due mesi (qualcuno dice anche di più), ma in realtà è una questione molto personale. Per capirci, una grande famiglia con bambini avrà probabilmente bisogno di una riserva di liquidità più grande di un sessantacinquenne single con una buona pensione. Così chi ha un reddito da lavoro volatile, perché è (ad esempio) un libero professionista, dovrà verosimilmente detenere più liquidità di un dipendente con uno stipendio fisso, a parità di altre condizioni. Se si ha una polizza vita che copre efficacemente le emergenze mediche, la riserva di liquidità può essere più bassa. E così via.
Quindi, prendete correttamente le misure alle vostre esigenze di cassa, e non detenete una quota più elevata di liquidità rispetto al necessario, se volete investire in modo efficiente.
FONTE: AdviseOnly