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Risparmio, la sicurezza resta la priorità: indagine Intesa-Einaudi, ecco le scelte finanziarie degli italiani nel 2024

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Intesa Sanpaolo e il Centro Einaudi hanno presentato l’edizione 2024 dell’Indagine sul Risparmio e le Scelte Finanziarie degli Italiani, un’analisi approfondita che offre uno spunto sulle preferenze, le preoccupazioni e i comportamenti degli italiani riguardo la gestione del risparmio. La ricerca mette in evidenza un crescente interesse per la sicurezza finanziaria e la liquidità, con una particolare attenzione alle esigenze previdenziali, nonostante una crescente disaffezione per gli argomenti economici. Tra i punti principali, si segnala un aumento del risparmio gestito e una diminuzione della diversificazione dei portafogli, con un orizzonte temporale degli investimenti che si allunga. Le famiglie italiane stanno orientando sempre più le proprie risorse verso le obbligazioni, la cui quota cresce dal 28% del 2023 al 34% nel 2024, mentre gli investimenti azionari sono in lieve calo.

L’indagine ha anche mostrato un incremento nelle sottoscrizioni alle assicurazioni sanitarie (dal 14% al 17%) e una lieve crescita nella partecipazione alla previdenza complementare, in particolare tra i giovani. Complessivamente, il 59,4% degli intervistati ha dichiarato di aver risparmiato nei dodici mesi precedenti, con notevoli differenze tra i vari gruppi demografici, come i laureati e gli imprenditori, che risparmiano più della media. Il patrimonio medio degli italiani si attesta intorno ai 300.000 euro, di cui il 63% è costituito da immobili.

Sicurezza e liquidità: le priorità degli italiani

Nel 2024, la sicurezza continua a dominare le scelte finanziarie degli italiani. Circa il 65% degli intervistati dichiara che la sicurezza è la caratteristica più importante quando si tratta di investire, un dato in crescita rispetto al 60% registrato nel 2023. Questo riflette la crescente incertezza economica che spinge i risparmiatori a privilegiare soluzioni che tutelino il loro capitale. Al secondo posto, con circa il 14% delle preferenze, troviamo la liquidità, scelta che denota una cautela persistente tra gli investitori. Nonostante il maggiore interesse per la sicurezza, la liquidità rimane una costante nelle scelte di investimento degli italiani.

Calo dell’interesse economico

Una delle conclusioni più rilevanti della ricerca è la crescente disaffezione verso gli argomenti economici e finanziari. Sebbene nel 2023 si fosse registrato un aumento dell’interesse, nel 2024 il 30% degli intervistati si dichiara “per niente interessato” a temi legati all’economia, un dato che si riporta sui valori storici. Questo calo dell’interesse generale è accompagnato da una riduzione della fiducia nelle proprie competenze finanziarie, con meno della metà dei risparmiatori che si considera competente in materia.

Risparmio gestito, un settore in grande crescita

L’indagine ha dedicato particolare attenzione al risparmio gestito, sottolineando l’importante crescita del settore. Dal 2005 al 2023, il risparmio gestito globale è salito dal 73 al 102% del Pil mondiale, con l’Europa e l’Italia che hanno registrato forti incrementi. In Italia, la quota di risparmio gestito varia tra il 10% e il 30% per circa metà dei risparmiatori, mentre solo il 10% investe oltre la metà del proprio patrimonio in strumenti gestiti. Le principali motivazioni di investimento nel risparmio gestito sono la preparazione per la pensione e l’ottimizzazione dei risparmi. Nonostante ciò, è evidente che ci sia un potenziale di crescita ancora non sfruttato, legato principalmente a una scarsa educazione finanziaria tra la popolazione.

Diversificazione dei portafogli: un fenomeno in declino

Uno degli aspetti interessanti emersi dall’indagine è la diminuzione della diversificazione nei portafogli degli italiani. Solo il 30% dei risparmiatori ha optato per soluzioni diversificate tra il 2021 e il 2024, un dato in calo rispetto al 40% registrato nel 2019. La causa di questo declino sembra risiedere nella crescente preferenza per investimenti più sicuri e a breve termine, una tendenza che si riflette anche nei cambiamenti nelle preferenze temporali. Dieci anni fa, il 65% degli italiani investiva con una prospettiva a breve termine (tre anni o meno), ma oggi questa percentuale è scesa al 40%, mentre cresce quella di chi guarda a orizzonti più lunghi di cinque-dieci anni, passando dal 6% al 19%.

Obbligazioni, azioni e immobili: le scelte preferite

Le obbligazioni sono emerse come una delle scelte preferite dagli italiani, con una crescita della loro quota nei portafogli dal 28% al 34%. Le azioni, invece, sono in lieve calo, passando dal 6% al 5,6%. Gli investimenti alternativi, come i metalli preziosi e le soluzioni etiche e Esg, continuano a catturare solo un interesse limitato. Per quanto riguarda gli immobili, essi costituiscono il 63% del patrimonio medio degli intervistati, con una crescente percentuale di giovani proprietari: il 60% rispetto al 49,2% del 2023.

Salgono le preoccupazioni per la terza età

Dall’indagine emerge anche la crescente preoccupazione per la sicurezza finanziaria nella terza età. Nonostante il 39,5% degli intervistati consideri la preparazione per la pensione un obiettivo primario degli investimenti, la partecipazione alla previdenza complementare rimane bassa. Solo meno del 20% degli intervistati ha sottoscritto una forma di previdenza integrativa, sebbene si registri un aumento tra i giovani. Si registra però un aumento delle adesioni tra i giovani, un segnale positivo che potrebbe crescere con l’aumento della consapevolezza previdenziale.

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Categories: Economia e Imprese