Quale sarà il futuro di Anima se andrà in porto la fusione per incorporazione di una parte del Monte dei Paschi in Unicredit? E’ uno dei quesiti che solleva l’operazione di aggregazione che Unicredit e il Mef stanno per trattare nei prossimi 40 giorni. La ragione è semplice: Anima, che è tra le Sgr più attive nel mondo del risparmio gestito, ha un accordo di distribuzione con Mps e un eventuale ingresso della banca senese in Unicredit potrebbe, secondo quanto sostiene il settimanale finanziario Milano Finanza, ampliare – e di molto – la sua rete di collocamento.
Ma quali che siano gli effetti finali su Anima, la scossa Unicredit-Mps è sicuramente destinata a ravvivare anche il pianeta del risparmio gestito. I riflettori sono puntati soprattutto su Mediobanca che già nei mesi scorsi aveva sondato la possibilità di rilevare da Trieste quel gioiello che è la Banca Generali. Il vertice e i grandi soci del Leone indussero Mediobanca a non insistere, ma non è un mistero che l’istituto di Piazzetta Cuccia che, sotto la guida di Alberto Nagel, ha cominciato a ridisegnare la propria identità e ad archiviare l’era del salotto buono, sia a caccia di prede per crescere nel risparmio gestito. Ora sembra che abbia messo gli occhi su DB Financial Advisor della Deutsche Bank, una realtà con oltre mille consulenti finanziari, 16 miliardi di euro di masse gestite e una valutazione teorica di 350-400 milioni.
Mediobanca non sarebbe però l’unico candidato a rilevare DB Financial Advisor per il quale avrebbe fatto le sue avances anche un altro colosso tedesco, e cioè Allianz Bank, e vedremo come andrà. In realtà i risultati delle ultime trimestrali segnalano il buon stato di salute di molte società del risparmio gestito e la situazione attuale stimola le fantasie degli advisor. Non è un caso che Ubs, sempre secondo quanto riferisce Milano Finanza, abbia pubblicato di recente un report in cui sostiene che, sotto il profilo della generazione degli utili, il marito ideale per le nozze di Mediobanca sarebbe Banca Mediolanum della famiglia Doris che tra l’altro è uno degli ultimi soci del patto di consultazione rimasto in piedi tra una parte degli azionisti di Mediobanca a difesa dell’attuale management.
E’ presto per dire come andrà a finire, ma non c’è dubbio che il ciclone Unicredit-Mps è destinato ad investire anche il risparmio gestito e le sue società e che nei prossimi mesi se ne vedranno i frutti.