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Risparmio gestito: patrimonio record nel 2020, male i Pir

Secondo Assogestioni, a brillare sono soprattutto le gestioni collettive, che registrano sottoscrizioni nette in crescita di 30,2 miliardi – Tra i gestori, il risultato migliore è quello di Eurizon

Risparmio gestito: patrimonio record nel 2020, male i Pir

Il 2020 è stato un anno da record per l’industria italiana del risparmio gestito. Secondo Assogestioni, l’anno scorso si è chiuso con un patrimonio complessivo pari a 2.421,5 miliardi di euro, nuovo massimo storico (+86,7 miliardi rispetto al 2019). Il saldo netto delle sottoscrizioni da inizio anno è pari a +14,6 miliardi. A brillare sono soprattutto le gestioni collettive, che registrano sottoscrizioni nette in crescita di 30,2 miliardi (da +8,9 miliardi nel 2019). Dato negativo invece per le gestioni di portafoglio (-15,6 miliardi), principalmente a causa di un’operazione tecnica una tantum del gruppo Generali; operazione legata alla semplificazione amministrativa del portafoglio di un cliente istituzionale, che ha pesato sul saldo trimestrale dei mandati assicurativi (-21,9 miliardi).

Nel quarto trimestre 2020 la raccolta netta complessiva del risparmio gestito è positiva di 223 milioni (dopo +15,1 miliardi nel terzo trimestre), riflettendo da un lato i +14,6 miliardi delle gestioni collettive (dopo +10,4 miliardi) e dall’altro i -14,3 miliardi delle gestioni di portafoglio (dopo +4,7 miliardi).

Nel dettaglio, i fondi aperti segnano una raccolta netta di +11,3 miliardi, dopo +9,6 miliardi nel terzo trimestre, facendo salire a +23,6 miliardi le movimentazioni dell’anno, mentre per i fondi chiusi il saldo è di +3,3 miliardi, dopo +723 milioni, a un totale nel 2020 di +6,6 miliardi, favorito in particolare dai fondi immobiliari (+1,7 miliardi nel trimestre e +4 miliardi sull’anno).

Tra i fondi aperti le preferenze delle famiglie italiane sono andate di gran lunga agli azionari con +10,3 miliardi nel quarto trimestre (dopo +5,9 miliardi nel terzo), che portano la raccolta netta della categoria nel 2020 a +18,8 miliardi.

Apprezzati anche gli obbligazionari, che segnano +9,5 miliardi sull’anno grazie allo sprint della seconda metà (+7,2 miliardi nel quarto trimestre e +6,8 miliardi nel terzo).

Finale in crescendo anche per i bilanciati, che registrano flussi annuali positivi per 8,1 miliardi, sostenuti dai +5,1 miliardi dell’ultimo trimestre, dopo +1,1 miliardi nel precedente.

Indietro tutta invece per i fondi flessibili, con uscite complessive per -18,2 miliardi, dopo i -4,2 miliardi del quarto trimestre e -4,7 miliardi del terzo.

Ultimo scorcio dell’anno avaro anche per i fondi monetari, con deflussi trimestrali per 7,3 miliardi.

In questo contesto, le società di gestione del risparmio appartenenti al gruppo Intesa Sanpaolo (Eurizon, Fideuram e Pramerica) si sono collocate al primo posto nella raccolta, con oltre 6,6 miliardi di euro.

In particolare, Fideuram ha registrato una raccolta di 2,16 miliardi nell’ultimo trimestre dell’anno e un patrimonio gestito di 100,9 miliardi, mentre Pramerica chiude il periodo con una raccolta negativa per 74 milioni e un patrimonio di 67,8 miliardi. Il risultato migliore è però quello di Eurizon, con una raccolta di 4,55 miliardi e un patrimonio di 345 miliardi.

Infine, chiusura d’anno negativa per la raccolta dei fondi Pir compliant. Sempre stando ai dati Assogestioni, il saldo netto delle movimentazioni nel 2020 per questa categoria di prodotti è pari a -759 milioni di euro (-403 milioni nel quarto trimestre e -178 milioni nel terzo). Il patrimonio promosso dai 71 fondi Pir ammonta a 17,8 miliardi a fine 2020. Nel 2019 i fondi Pir avevano registrato uscite nette per 1,1 miliardi, con un patrimonio promosso di 18,7 miliardi.

Nel 2020 i deflussi più consistenti riguardano i Pir bilanciati, con -194 milioni nel quarto trimestre, dopo -107 milioni nel terzo, a complessivi -321 milioni da inizio anno, con un patrimonio di 8,04 miliardi, pari al 41,5% del totale.

I Pir azionari hanno registrato uscite per -74,1 milioni nei tre mesi a dicembre, dopo -37 milioni nel trimestre precedente, a un totale di -281 milioni nell’intero 2020, con masse per 4,7 miliardi (26,3%).

I flussi sui Pir flessibili sono stati pari a -132 milioni nell’ultimo quarto dell’anno, dopo -32 milioni nel trimestre a settembre, a complessivi -157 milioni sull’intero 2020, con masse per 4,86 miliardi, pari al 27,3% del totale.

Gli obbligazionari hanno chiuso l’anno con -1,3 milioni di raccolta, dopo -3,1 milioni nel quarto trimestre e -1,4 milioni nel terzo, con masse per 217 milioni (1,2% del totale).

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