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Risparmio gestito: le cinque stelle della raccolta

Imagoeconomica

“Dicembre è stato uno dei migliori mesi di sempre nella storia della banca e, pur con tutte le complessità e criticità di questa terribile crisi, siamo stati in grado di aumentare complessivamente nell’anno i flussi di raccolta arrivando a sfiorare i 6 miliardi”. Così l’ad di Banca Generali, Gian Maria Mossa, sintetizza i risultati di un anno eccezionale per la Banca del Leone, già oggetto del desiderio di Mediobanca, costretta a battere in ritirata dopo il secco no di Philippe Donnet. Non si vede una ragione, del resto, per uscire da una gallina dalle uova d’oro, capace non solo di sfiorare i 6 miliardi di raccolta (contro 5,1 di fine 2019) ma di acquisire una posizione leader nelle soluzioni gestite (3,2 miliardi +71%)  grazie ad una forte accelerazione nell’ultimo trimestre (+91%,, 737 milioni) a conferma di una formula adatta ad intercettare le esigenze della clientela affluent.  

Ma i successi della squadra di Mossa si inquadrano in un fenomeno di sistema: a fronte delle incertezze che condizionano la stagione delle banche risplendono i successi dei gruppi del risparmio gestito. Avanza Mediolanum: la raccolta netta dell’intero 2020 si è attestata a7,7 miliardi di euro, in forte crescita rispetto ai 4,06 miliardi registrati nel corso del 2019 (+90%).L’anno si chiude in forte accelerazione: il solo mese di dicembre – spiega l’ad Massimo Doris – ha visto l’ingresso nel Gruppo di 370mila nuovi clienti portando la base complessiva di clientela ad oltre 2 milioni, il 50% in più rispetto alla fine del 2019”.

E bene ha fatto Azimut (raccolta complessiva di 4,52 miliardi) che anticipa risultati di bilancio ben superiori all’obiettivo dichiarato di 300 milioni (l’utile potrebbe salire a 415 milioni).  E’ facile prevedere, sulla base dei numeri dei primi undici mesi, che anche Eurizon, il gigante del gruppo Intesa, si unirà alla marcia dei record come ha già fatto Fineco chiudendo il 2020 con un raccolta complessiva di 9,3 miliardi. La public company amministrata da Alessandro Foti si accinge a superare nel 2021 il traguardo dei 100 miliardi di patrimonio anche se lui non ama le previsioni. Ma, intervistato dal Sole 24 Ore si lascia andare a qualche obiettivo per il settore. “La ricchezza finanziaria delle famiglie italiane- dice – è stimata in 4.500 miliardi. Se a questa cifra sottraiamo mille miliardi di partecipazioni degli imprenditori, più altri 800 che rappresentano il Tfr e 500 per le spese personali. Resta come obiettivo di investimento una cifra pazzesca, almeno 2 mila miliardi di euro”. E questo tesoro sfuggirà in buona parte alle banche, troppo impegnate a rivedere il modello tradizionale di business per inseguire il gradimento della clientela.

Ancora una volta, insomma, il futuro della finanza di casa nostra si gioca sul risparmio. 

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Categories: Finanza e Mercati