L’industria del risparmio gestito ha archiviato il mese di aprile con con una raccolta pesantemente negativa. Secondo i dati forniti da Assogestioni – l’associazione italiana delle società di gestione del risparmio – i riscatti sono arrivati a quota 1,3 miliardi di euro: 681 milioni dalle gestioni collettive e 618 milioni dalle gestioni di portafoglio.
Le sottoscrizioni si sono concentrate soprattutto sui prodotti obbligazionari, che hanno raccolto quasi 1,6 miliardi. Segno positivo anche per i fondi di diritto estero, che hanno accumulato complessivamente più di un miliardo. Questi prodotti rappresentano oggi il 66% del patrimonio gestito in fondi aperti.
A pesare sul bilancio mensile dei fondi è stata soprattutto l’emorragia dai prodotti azionari, che hanno perso 1,216 miliardi, penalizzati dall’avversione al rischio che è tornata a dominare i mercati. Proseguono i riscatti anche su flessibili (-752 milioni), bilanciati (-118 milioni) e hedge (-319 milioni).
Alla fine del mese scorso il patrimonio gestito dal sistema ammontava a 967 miliardi. Quanto alle performance dei principali gruppi, ad aprile Intesa Sanpaolo ha registrato una raccolta negativa per 357 milioni. Ancora peggio è andata a Pioneer Investments (gruppo Unicredit), che ha chiuso con -918 milioni. Bilancio positivo invece per gruppi esteri come Amundi (+270,5 milioni) e Franklin Templeton (+246,3 milioni) ma anche per il gruppo Banco Popolare (+734 milioni).