Maggio mese da incubo per l’industria del risparmio gestito a causa dell’instabilità determinata dalle incertezze politiche italiane e dalle tensioni internazionali. In base alla mappa mensile fornita da Assogestioni, la raccolta netta di maggio è stata infatti negativa per 6,9 miliardi di euro, dopo la crescita stentata di aprile (+2,9 miliardi). Giù anche il patrimonio gestito, calato da 2.091 a 2.065 miliardi.
Scendendo nel dettaglio, i deflussi hanno colpito sia le gestioni collettive (-2,6 miliardi), sia le gestioni di portafoglio, crollate a quota -4,3 miliardi di euro.
Come sottolinea Assogestioni, una parte importante dei movimenti deriva da spostamenti infragruppo, come nel caso di Generali e, soprattutto, di Credem e quindi non da effettivi riscatti. A prescindere da questo però i dati parlano chiaro: nei primi cinque mesi del 2018 la raccolta netta ammonta a 9,9 miliardi, una cifra che di fatto equivale al dato del solo mese di gennaio.
Tornando al mensile, a maggio, i fondi aperti hanno registrato un saldo netto dei flussi pari a -2,4 miliardi, dopo +2,7 miliardi di aprile e il bilancio dei primi cinque mesi del 2018 si ferma a + 9 miliardi. Per i fondi chiusi la raccolta netta si assesta invece a -207 milioni, dopo i -15 milioni del mese precedente, per un totale di +585 milioni da inizio anno.
Per quanto riguarda il patrimonio gestito, le gestioni collettive hanno archiviato il mese di maggio a 1.063 miliardi, pari al 51,5% del totale, da 1.068 miliardi in aprile (51,1%). I fondi aperti sono arrivati a quota 1.009 miliardi (48,9%), da 1.015 miliardi (48,6%), mentre i fondi chiusi si attestano a 53,3 miliardi (2,6%) da 52,8 miliardi (2,5%). Le gestioni di portafoglio, invece, segnavano a fine maggio masse per 1.002 miliardi (48,5%), in sensibile calo dai 1.023 miliardi del mese precedente (48,9%).
