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Riso asiatico e zucchero ucraino: due nuove “invasioni” per la Ue. Protestano l’Italia e il Ppe

Ursula von der Leyen

Non solo la protesta generalizzata degli agricoltori che sta contagiando l’Europa. La Ue deve fronteggiare  altre due “invasioni”: quella del riso asiatico e quella dello zucchero ucraino. Con tanto di proteste italiane per le ricadute negative della massiccia presenza di riso di provenienza asiatica, e del Ppe (lo stesso partito di Ursula von der Leyen) per le massicce importazioni di zucchero dall’Ucraina.

Riso dall’Asia, una clausola di salvaguardia?

Quanto al riso, è la Coldiretti a farsi portavoce della necessità di introdurre una clausola di salvaguardia per fermare l’import asiatico. Dito puntato in particolare sulla Cambogia con un import più che raddoppiato – fa notare Coldiretti – cresciuto del 110%. La clausola scatterebbe quando le importazioni di un Paese superano una  determinata soglia, scongiurando così un’ipotesi di jumping nei confronti degli agricoltori europei, con arrivi incontrollati di prodotti stranieri senza alcun tipo di difesa.  

Riso dall’Asia, il rischio dei pesticidi

L’applicazione della clausola di salvaguardia dovrebbe essere accompagnata anche dal principio di reciprocità volto a garantire i cittadini consumatori da prodotti con standard ambientali e qualitativi al di sotto delle produzioni europee e italiane. Ad esempio, Coldiretti fa notare  che nei campi di riso dei Paesi asiatici viene utilizzato il triciclazolo, potente pesticida invece vietato nell’Unione europea.

Zucchero dall’Ucraina, nel mirino l’import pari a zero

Quanto allo zucchero ucraino, è Peter Jahr, europarlamentare del Ppe che in una interrogazione mette nel mirino la politica di import a dazi zero e in particolare la sospensione temporanea delle tariffe e delle quote per i prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina nel giugno del 2022. Jahr denuncia che nell’anno finanziario 2022-23 l’import di zucchero ha sfiorato le 400 mila tonnellate “ovvero circa  22 volte la quota di importazione iniziale della Ue di 20.070 tonnellate all’anno”. 

Il parlamentare chiede correttivi, in sostanza la reintroduzione di “restrizioni alle esportazioni”, facendo notare che in Ucraina nel nuovo anno finanziario 2023-2024 la coltivazione di barbabietole da zucchero è aumentata e di conseguenza l’Ucraina produce molto più zucchero e potrebbe esportare 0,7-0,8 milioni di tonnellate di zucchero esentate nella Ue.

E tanto per non farsi mancare nulla, all’europarlamentare si uniscono Polonia. Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria nel far pressione sulla Commissione Ue per estendere il divieto di acquisto di mais, colza, semi di girasole e frumento sottocosto per evitare ipotesi di contraccolpi per i rispettivi operatori.

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Categories: Economia e Imprese