L’assemblea del Banco Bpm di venerdì 8 febbraio sarà il primo test del vorticoso risiko bancario in corso nel nostro Paese che molto probabilmente sconvolgerà gli equilibri della finanza italiana. Sarà un turning point per la banca guidata da Giuseppe Castagna, per Anima Sgr, per Unicredit di Andrea Orcel. E anche per il Credit Agricole. Lo sarà per la il Banco Bpm che, su impulso di Castagna, ha chiamato l’assemblea per chiedere l’approvazione del rilancio su Anima. Lo sarà per quest’ultima, i cui soci avranno più chiari i termini dell’offerta e potranno meglio decidere se aderire o meno. Ma il risultato dell’assemblea sarà un test cruciale anche e soprattutto per Orcel che ha già dichiarato che una modifica dell’offerta potrebbe indurre Unicredit a ritirare a sua volta l’Ops sul Banco Bpm. Sarebbe una mossa clamorosa che sconvolgerebbe il risiko, farebbe probabilmente abbassare il valore delle azioni del Banca Bpm e lascerebbe a Unicredit le mani libere per tentare nuovi progetti e, in una parola, per indirizzare, i suoi disegni verso Generali, di cui già possiede circa il 6%, mandando in fumo i piani di Caltagirone e Delfin -ma anche del Mps e del Mef – su Mediobanca come ponte verso il Leone di Trieste. Ma Orcel è imprevedibile e potrebbe anche rilanciare sul Banco Bpm per intralciarne la conquista di Anima. Per tutte queste ragioni l’assemblea del Banco Bpm è decisiva e fondamentale sarà l’atteggiamento del Credit Agricole che dovrà decidere se stare dalla parte di Castagna o da quella di Orcel per difendere i propri interessi nel risparmio gestito. Occhio dunque a venerdì. Il sipario sta per alzarsi.
Risiko, l’assemblea del Banco Bpm di venerdì 28 sarà il primo turning point per Castagna, Anima, Credit Agricole e Unicredit
Imagoeconomica