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Rischio elezioni per la Strategia Energetica Nazionale

FIRSTonline

Se il governo Gentiloni cade e si va ad elezioni anticipate la Strategia Energetica Nazionale rischia di saltare. Il cammino per la prevista consultazione è tracciato e il Ministro Carlo Calenda ha annunciato ieri che dal 12 giugno si parte con la raccolta dei contributi di merito. Si andrà avanti, elezioni permettendo. L’annuncio è giunto da San Pietroburgo ed ha fatto rialzare le antenne ad operatori ed Associazioni. Hanno collaborato alla stesura delle bozze, ma intendono dire ancora altro. La consultazione era prevista per il mese scorso, ma lo stesso Calenda all’Assemblea di Confindustria aveva parlato di un leggero slittamento. Abbiamo un ritardo, ha spiegato , ma si sappia che stiamo lavorando ad un documento di oltre 200 pagine che delinea il futuro dell’Italia per i prossimi 20 anni.

C’è sintonia con il Ministero dell’Ambiente e il giro d’orizzonte della consultazione durerà un mese. Bisognerà considerare anche le critiche arrivate nei giorni scorsi dal mondo ambientalista, che ritiene debole la strategia verso le fonti rinnovabili. La SEN assegna un ruolo centrale al gas con la coesistenza transitoria di più fonti per soddisfare i fabbisogni italiani. Restano i capisaldi di competitività, ambiente e sicurezza con nuove declinazioni rispetto al precedente documento del 2013. E’ cambiato lo scenario mondiale, sono mutati i parametri di concorrenza negli approvvigionamenti e le rinnovabili hanno guadagnato terreno negli utilizzi. Le oil company hanno fatto investimenti nella diversificazione in linea con le esigenze di tutela dell’ambiente. Sicuramente resta qualcosa da aggiungere al la bozza predisposta, ma il metodo della consultazione è quello giusto. Limare i contributi e approvare la strategia con l’incubo delle lezioni.

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Categories: Politica