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Rischi catastrofali e assicurazioni: convegno alla Sapienza di Roma in vista della nuova cornice normativa

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Mentre si è in attesa di una definizione a breve della cornice normativa, che prevede l’obbligo per le imprese di sottoscrivere una polizza assicurativa per i rischi catastrofali, il tema di questa tipologia assicurativa è stato affrontato in un convegno, organizzato dalla facoltà di Economia dell’Università Sapienza di Roma, con la collaborazione dell’Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito.

Rischi catastrofali: le voci dell’accademia e delle istituzioni

Il convegno si è articolato in due parti. La prima ha accolto le voci accademiche e istituzionali, confermando la necessità di un approccio interdisciplinare a questo tema. Lo ha, infatti, sottolineato nella sua introduzione Domenico Siclari, Ordinario di Diritto dell’economia e dei mercati finanziari dell’ateneo romano. E lo hanno testimoniato, poi, le relazioni svolte da Stefano De Polis, Segretario generale dell’Ivass, da Rosella Castellano, ordinaria di Metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziarie dell’Università Unitelma – Sapienza e da Adriana Conti-Puorger, associata di Geografia economica della Sapienza.

Da parte dell’Authority di Vigilanza le riflessioni hanno spaziato, tra l’altro, dalla riconsiderazione del partenariato pubblico privato in Italia, al ruolo richiesto agli intermediari alla luce del nuovo perimetro delineato di operatività e alle opportunità di assegnazione di fondi pubblici europei, legandoli all’espletamento di specifici profili di prevenzione. Quanto agli aspetti economico statistici le osservazioni si sono concentrate: sulla necessità di una distribuzione più equa della ripartizione del rischio tra pubblico e privato; sulla ricerca di nuove soluzioni finanziarie, portando anche gli esempi dei Cat Bond sviluppati in alcune specifiche realtà come il Messico; sullo sviluppo delle assicurazione parametriche, caratterizzate dal valore attribuito ad alcuni parametri oggettivi; e sulla tendenza ad una diversa, più complessa modellizzazione dei rischi.

L’importanza del profilo geografico, testimoniata dagli studi portati avanti in ambito ambientale – climatico sul piano nazionale ed internazionale, ha evidenziato l’eccellenza raggiunta in questo settore in Italia (il riferimento è andato alle piattaforme ambientali climatiche elaborate in Cnr e ad Ispra). Sono stati, poi, anche ricordati i due esempi applicativi finora elaborati, a Bologna e ad Ancona, di Piani di mitigazione climatica per prevenire eventi catastrofali.

Rischi catastrofali: la voce delle imprese e delle associazioni

Ad animare la Tavola Rotonda prevista nella seconda parte del Convegno sono intervenuti: Dario Focarelli direttore generale dell’Ania, Vincenzo Sanasi D’Arpe amministratore delegato di Consap, Chiara Maruccio Cfo di Sace, Federico Borio Chief risk officer di Intesa San Paolo Assicurazioni e Vittorio Corsano, Chief property e casualty officer di UnipolSai.

Si è, cosi, avuta un’accurata e puntuale ricognizione dall’Ania dello stato dell’arte dell’assicurazione dei rischi catastrofali in Italia, delineando le opportunità potenziali legate all’introduzione della nuova normativa e le criticità attuali, tra cui il drammatico livello di sottoassicurazione in questo ambito rispetto ad altre realtà nazionali.

Sono, poi, stati illustrati: il ruolo finora svolto da Sace e quello prossimo futuro nella nuova cornice normativa, sia sul piano operativo che su quello della propulsione culturale; la disponibilità di Consap (ove previsto e richiesto dalla nuova regolamentazione) ad assumere un significativo ruolo operativo anche in questo ambito; l’atteggiamento degli intermediari, non solo positivamente propositivo, ma già concretamente produttivo di un’offerta di strumenti dedicati a questo specifico settore.

Unanime, infine, sia nella prima che nella seconda parte del convegno, in assenza di un efficace apparato sanzionatorio per chi non assolve all’obbligo di sottoscrizione, è stata la sottolineatura dell’importanza della messa a terra di un sistema di incentivi premiali, indispensabili per favorire la diffusione effettiva delle polizze catastrofali.

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