La maggior parte dei titoli asiatici sono avanzati, compreso l’azionario giapponese in un giorno in cui gli investitori soppesano i dati economici inclusi quelli relativi all’inflazione. Almeno due azioni sono salite per ognuna che è caduta nell’indice MSCI Asia Pacific che cresceva dello 0,1% a 140.84 alle 9:05 del mattino a Tokio. La misura si avvia a chiudere la settimana in aumento dello 0,6 %, limando la perdita mensile al allo 0,7 per cento. Particolarmente brillante il giapponese Topix che cominciava la giornata con un balzo dello 0,8%, in un giorno in cui lo yen è caduto. Si tratta della prima volta negli ultimi quattro giorni. I mercati americani erano chiusi ieri per la Festa del Ringraziamento.
“La maggior parte delle banche centrali ha cercato di spingere l’inflazione, ma gli attuali prezzi del petrolio rendono difficile questa manovra” spiega Stan Shamu, market strategist di Ig a Melbourne. “La Bce e la BoJ dovranno aumentare le misure di stimolo se vogliono raggiungere i risultati sperati”. L’indice dell’Asia-Pacifico è risalito del 5,3% dallo scorso 17 ottobre, grazie al taglio dei tassi d’interesse cinesi e l’espansione dell’acquisto di bond da parte della Banca centrale giapponese. Crescono le aspettative per maggiori interventi da parte della Banca centrale europea.
L’indice sudcoreano Kospi scivolava dello 0,1%, l’indice australiano S&P/ASX200 faceva uno scivolone dell’1,2%, mentre il neozelandese NX50 guadagnava lo 0,3 per cento.