È diventato un vero e proprio caso il successo della catena dolciaria, la “Cannoleria siciliana”, che in settimana apre a Roma un nuovo locale, il sesto per l’esattezza, in Via Tiburtina dedicato allo street food siciliano.
Nonostante le avverse condizioni determinate dalla pandemia il marchio lanciato dieci anni fa procede col vento in poppa conquistando clienti appassionati di ogni quartiere della capitale puntando sulla qualità e la varietà: cannoli rigorosamente prodotti con ricotta di pecora siciliana proveniente dai pascoli agrigentini dal classico con frutta candita a quello con le sole scagliette di cioccolato passando per la granella di nocciola, pistacchio, nutella e la possibilità di realizzarlo a proprio piacere. Ovviamente è prevista anche una ricetta del cannolo senza glutine. Una linea madre alla quale si è affiancata, visto il successo dell’iniziativa anche una linea di street food con i cibi iconici siciliani.
Dietro questo incredibile successo di una catena che in controtendenza non intende cedere alle difficoltà del momento, uno si immagina di trovare un imprenditore dal nome assonante che rinvia alla tradizione isolana, tipo Messina, Rizzo, Grasso, Greco Pappalardo o Randazzo.
Niente di tutto ciò l’imprenditore che ha portato la sua sfida sulla piazza dove da anni imperano vere cattedrali del piacere dolciario siculo come Ciuri Ciuri, i Dolci di Nonna Vincenza, Mizzica, la Pasticceria svizzera siciliana di Piazza Pio XI, Dagnino, non è neppure siciliano, è un calabrese, si chiama Yousef Sharafi, il cui nome fa capire le sue origini, essendo nato si in Calabria ma da un padre che si è trasferito in Italia dalla Palestina e ha sposato una donna calabrese.
La capacità imprenditoriale di Sharafi non nasce dal nulla. laureato in Ingegneria gestionale all’Università di Calabria, per tre anni, dopo gli studi, è stato consulente aziendale in Accenture, la multinazionale con sede legale a Dublino, in Irlanda, che opera nel settore della consulenza aziendale e dell’esternalizzazione.
La sua vita è cambiata nel 2010, quando ha rilevato una piccolissima pasticceria siciliana nel centro di Roma. Applicare il frutto dei suoi studi gestionali e l’esperienza in Accenture alla produzione dei Cannoli siciliani è stato tutt’uno, ha studiato un brand ha organizzato promozione, razionalizzato la produzione, ha studiato le strategie opportune e La Cannoleria Siciliana è svettata moltiplicandosi a macchia d’olio.
Alcuni dati per comprendere meglio il fenomeno: nell’ultimo anno nella sua catena sono stati venduti oltre 2 milioni e 200 mila i cannoli, nei sei locali già in funzione e nel laboratorio sono impiegati circa 70 dipendenti destinati a crescere perché per Yousef Sharafi i risultati raggiunti sono una base di partenza per altri progetti.
“Lo scorso anno abbiamo centralizzato la produzione in un grande laboratorio, oltre 1000 metri quadri di creatività e gusto – spiega Sharafi – e il 2021 dovrebbe essere l’anno in cui replichiamo il format anche fuori Roma, in altre città italiane, perché la nostra ambizione e l’amore per i prodotti Made in Sicily non ha confini”.
Il format che ha preso piede va dalla colazione al dopocena. Ecco, infatti, che accanto a cannoli e cassatine trovano spazio i prodotti iconici della cucina siciliana: nella tavola calda non può mancare la Pasta alla Norma così come nell’angolo rosticceria la fa da padrone l’arancino nelle sue differenti declinazioni.
E, come si è detto, i sei locali di Roma sono solo l’inizio. Milano potrebbe essere la prossima tappa di un’espansione prevista in Italia.
La Cannoleria Siciliana è pronta ad aprirsi a nuovi imprenditori che, nell’ottica di un rapporto in franchisee, possano gestire un punto vendita del brand supportati in tutto e per tutto da chi ha lanciato il marchio e ne conosce la clientela.
“Crediamo molto nel format e nella sua replicabilità anche all’estero” racconta Sharafi, “del resto il cannolo è tra i dolci italiani più conosciuti al mondo, secondo soltanto per notorietà al tiramisù. E un primo progetto di espansione internazionale è già stato avviato: “abbiamo appena sottoscritto un contratto di master franchisee con un imprenditore filippino affidandogli lo sviluppo nell’isola asiatica”. E qualcuno dice che c’è già un pensiero per Londra.
Insomma, se si parla di ripartenza, la Cannoleria Siciliana è già partita da tempo.