È la Cina che domina il settore mondiale delle rinnovabili con oltre 50 miliardi di investimenti. Questo è quanto emerge dal rapporto “Who’s winning the clean energy race?” (Chi sta vincendo la gara dell’energia pulita?), basato sui dati di Bloomberg New Energy Finance e pubblicato da e pubblicato da Pew Charitable Trusts. Gli Stati Uniti sono passati dall’essere il primo produttore all’occupare il gradino più basso del podio scavalcati dal colosso asiatico e dalla Germania. Gli investimenti nel settore sono saliti del 640% dal 2004 con una capacita di generazione globale di 388 GW.
A credere di più nelle energie del futuro è il vecchio continente con 94,4 miliardi di dollari di investimenti, a inseguire l’Asia-Oceania e le Americhe. In Europa i principali investitori sono la Germania con 41 miliardi e l’Italia con 14 miliardi. Per quanto riguarda l’Asia è interessante segnalare l’ingresso dell’india nella top-ten delle spese mondiali nel settore (4,5 miliardi). Dal punto di vista qualitativo a far da padrone è ancora il settore eolico (95 miliardi), seguito dal solare (75 Mld) che è però il settore più in espansione (+53% sull’anno).
Jennifer Granholm presentando la ricerca ha affermato che la posizione dominante della Cina non è da attribuirsi solo al basto costo della manodopera: “Il governo di Pechino ha fatto scelte importanti e nel XII piano quinquennale (2011-2015) si punta a ampliare ulteriormente l’impegno nel settore delle rinnovabili. Per quanto riguarda l’Italia, al quarto posto nella graduatoria mondiale, il fiore all’occhiello sono i sistemi fotovoltaici di piccole dimensioni.
L’Italia è stata tra i Paesi che hanno registrato il più incredibile aumento dei progetti per l’energia solare su scala ridotta e in ambito residenziale. Non è stata sfruttata, però, la possibilità di inserirsi in questo settore crescita. I principali paesi esportatori di pannelli solari sono sempre industri cinesi.