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Rinnovabili: Erg riapre gli investimenti in Italia

FIRSTonline

Dopo anni di crescita oltreconfine, in particolare in Francia e in Gran Bretagna, Erg riapre la stagione degli investimenti nelle rinnovabili in Italia. Attraverso la controllata Erg Power Generation, il gruppo ha sottoscritto un accordo quadro di durata triennale con Vestas, società produttrice di turbine eoliche. L’intesa prevede la fornitura di aerogeneratori per una capacità potenziale di 790MW, di cui oltre 500 MW destinati ai progetti di repowering in Italia e il resto a progetti greenfield in Francia e in Regno Unito. Il valore potenziale massimo dell’accordo è pari 500 milioni di euro.

La firma è arrivata al termine di una gara che ha visto la partecipazione dei principali produttori di turbine del mercato europeo. L’intesa con Vestas non riguarda solo la fornitura, ma anche il trasporto, l’installazione e la manutenzione nella prima fase di vita degli aerogeneratori.

“L’accordo con Vestas, nostro partner storico, garantirà la copertura del nostro piano di sviluppo a condizioni competitive e con tecnologie di ultima generazione – ha commentato Luca Bettonte, amministratore delegato di Erg – Questa partnership riflette la nostra strategia di sustainable procurement, improntata ad un’attenta selezione dei vendors anche sulla base di principi condivisi per uno sviluppo sostenibile di lungo periodo”.

In Italia, il mercato dei progetti greenfield è saturo, ma lo spazio per operazioni di repowering è enorme. Per quel che riguarda l’iniziativa avviata da Erg, questi interventi consistono nell’agire sui campi eolici già attivi andando a sostituire le turbine con aerogeneratori più potenti. Quelli di Vestas, in particolare, sono di ultima generazione e permettono di raddoppiare la potenza. Il tutto, comunque, senza occupare un centimetro di suolo in più.

Nel piano industriale di Erg 2018-2021 erano già inseriti progetti di repowering per 400 milioni, “che potrebbero arrivare a circa un miliardo – ha detto Bettonte in un colloquio con Affari e Finanza – se effettuassimo il repowering su tutta la nostra flotta eolica predisposta a questo tipo di intervento”.

Queste operazioni erano bloccate dal 2013, quando il decreto Spalma-incentivi aveva introdotto la regola per cui agli operatori che non avevano aderito alla diluizione era impedito il ripotenziamento degli impianti. Ora però, grazie a una norma contenuta nel decreto Semplificazioni – convertito in legge l’11 settembre – la situazione si è sbloccata e per il repowering italiano si aprono importanti prospettive.  

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