Eni spinge l’acceleratore sulle rinnovabili. Grazie all’accordo con Equinor e SSE Renewables per l’acquisizione di una quota del 20% del progetto Dogger Bank C da 1.2GW, la terza fase del più grande parco eolico offshore al mondo attualmente in costruzione. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi acquisirà l’asset a seguito del raggiungimento del project financing previsto entro la fine del 2021. Mentre il closing dell’operazione è atteso nel primo trimestre 2022, soggetto alle autorizzazioni delle Autorità competenti.
Con l’ingresso di Eni nel progetto, la nuova compagine azionaria per tutte e tre le fasi (ossia A, B e C) sarà composta da SSE Renewables (40%), Equinor (40%) ed Eni (20%). Eni aggiunge così 240 MW di energia rinnovabile al proprio obiettivo di sviluppare oltre 6 GW di capacità rinnovabile entro il 2025.
Nel dettaglio, il progetto in questione è la terza fase del più grande parco eolico offshore al mondo da complessivi 3,6 GW attualmente in costruzione. La produzione sarà avviata a scaglioni, la prima fase nel 2023 e le altre due, rispettivamente nel 2024 e nel 2025. Una volta completata la costruzione, Dogger Bank genererà circa 18 TWh di energia rinnovabile all’anno, capacità “pari al 5% della domanda dell’intero Regno Unito ed equivalente al consumo di circa 6 milioni di famiglie inglesi”, si legge in una nota.
“Attraverso questa importante operazione proseguiamo nell’accelerazione della nostra strategia di crescita nelle energie rinnovabili, oltre a rafforzare la nostra presenza nel mercato dell’eolico offshore del Nord Europa, uno dei più promettenti e stabili al mondo – Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha commentato -. Si tratta di nuova capacità che valorizza ulteriormente e va ad ampliare il portafoglio della nostra società che integra rinnovabili e retail, fondamentale leva strategica per la decarbonizzazione delle emissioni relative all’utilizzo dei nostri prodotti da parte dei nostri clienti. Si tratta quindi di un nuovo passo concreto nel nostro percorso di completo abbattimento delle emissioni nette di processi industriali e prodotti”.
Ma non è tutto. Eni nel 2021 ha integrato le attività rinnovabili con quelle retail, combinando la crescente capacità di generazione di energia verde con l’espansione della sua base clienti. In tale contesto, al 30 settembre 2021 la capacità installata da fonti rinnovabili è pari a 834 MW, quasi triplicata rispetto al 31 dicembre 2020 (307 MW).
In merito alla quotazione del business che integra le attività retail gas&power, la produzione di energia da rinnovabili e la rete di punti di ricarica per veicoli elettrici, la società si è posta l’obiettivo di “completare l’operazione entro il 2022” e che ulteriori approfondimenti sull’iniziativa, incluso il nome della nuova società, verranno comunicati durante il capital markets day programmato per il 22 novembre prossimo.