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Rinnovabili, efficienza energetica ed infrastrutture: le proposte di Agici per una strategia integrata sul Pniec

Agici

Serve una strategia integrata sul Pniec, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Manca meno di un anno alla pubblicazione definitiva del Piano che allocherà 830,3 miliardi di euro di investimenti per la decarbonizzazione, in base agli obiettivi previsti a livello nazionale ed europeo per il 2030. E l’Italia rischia, ancora una volta, di rimanere indietro: non sarà in grado di raggiungere l’obiettivo vincolante del – 43,7% imposto dalla Commissione Europea per abbattere le emissioni dei settori non-ETS.

È quanto emerso durante la quinta edizione del “Monitor Green Deal 2023” di Agici, un’opportunità di dialogo tra le principali imprese del settore e le istituzioni, al fine di definire una strategia forte per la decarbonizzazione dell’Italia. Un ciclo di quattro incontri, partiti il 28 marzo e culminati con questo ultimo evento, dal titolo “Il ruolo dell’industria italiana per raggiungere gli obiettivi del nuovo PNIEC”, per discutere su tre temi oggetto del Piano: fonti di energie rinnovabili, efficienza energetica ed infrastrutture.

Le proposte di Agici su FER, efficienza energetica ed infrastrutture

Per quanto riguarda le FER, la loro produzione risulta sottosviluppata a causa del naturale deterioramento degli impianti che necessitano un ammodernamento. Agici sottolinea la necessità di valorizzare gli interventi di revamping e repowering (due tecniche di potenziamento degli impianti fotovoltaici preesistenti) di tutte le tecnologie rinnovabili, grazie ai quali si otterrebbero ingenti incrementi della capacità produttiva: fino a 16 GW per eolico e fotovoltaico, aggiungendo un’aumentata produzione idroelettrica di 7 TWh rispetto alla media 2017-2022.

Anche riguardo alle infrastrutture di distribuzione del gas si è rilevata la necessità di una strategia integrata per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Quale? Innovare e digitalizzare le infrastrutture presenti, attraverso la promozione di gare pubbliche per l’affidamento del servizio, favorirebbe la diffusione e la penetrazione dei nuovi gas a basso impatto ambientale, come biometano e idrogeno, anche negli usi finali.

Infine, secondo Agici, servirebbe un cambio di rotta più marcato anche per l’efficienza energetica. Da una parte le attuali misure, tra cui i TEE, comunemente noti come certificati bianchi, soffrono di scarsa efficacia a causa di un mismatch tra domanda e offerta. Dall’altra, l’eccessiva complessità del sistema delle detrazioni fiscali limita gli investimenti per incrementare l’efficienza. Occorre introdurre misure di policy integrate per progetti congiunti EE-FER, che migliorano efficacia ed efficienza degli interventi e premiano i risultati in termini di decarbonizzazione.

Carta (ad Agici): “Il Pniec grande occasione per l’Italia”

“Il Pniec rappresenta una grande occasione per l’Italia e, in quanto tale, non va assolutamente sprecata, perché vi dipende il più ampio processo di crescita del Paese – ha dichiarato Marco Carta, amministratore delegato di Agici -. Per questo motivo l’edizione 2023 del nostro Monitor Green Deal è stata dedicata a un piano di proposte, formulate grazie alla preziosa collaborazione di operatori del settore e istituzioni, che possano essere considerate in fase di revisione del Piano: è fondamentale formulare una visione strategica coerente e armoniosa in tutte le sue componenti e come Agici siamo pronti a dare il nostro contributo”, ha concluso.

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Categories: Economia e Imprese