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Rinnovabili, anche il Regno Unito grida al sorpasso

Gli ultimi dati della National Grid britannica riportano che la quota di fonti da energia rinnovabile è salita al 40%e ha superato quelle da gas e carbone. Gli atri casi in Europa e Usa

Rinnovabili, anche il Regno Unito grida al sorpasso

In Italia, in Spagna e in Germania è già successo. Anche negli Stati Uniti lo scorso luglio, ma questa volta tocca al nord Europa: è la prima volta dal 1882 – quando la prima centrale elettrica britannica è stata messa in funzione – che nel Regno Unito le fonti di energia rinnovabile hanno fornito più elettricità alle case, agli edifici e alle imprese del paese rispetto ai combustibili fossili.

Secondo le ultime ricerche, come riporta il quotidiano inglese The Guardian, questo risultato è stato raggiunto nel corso del terzo trimestre del 2019, quando la quota di energie rinnovabili è salita al 40%.

Quelle che erano solo previsioni da parte della National Grid britannica – società multinazionale di elettricità e gas – sono diventate realtà. Il colosso elettrico del nord Europa aveva spiegato che il 2019 sarebbe stato il primo anno dalla rivoluzione industriale che l’elettricità a zero emissioni di carbonio avrebbe superato la produzione di gas e carbone.

Secondo quanto riporta il Guardian, le ragioni che hanno portato alla realizzazione di un risultato così notevole al centro del processo di transazione energetica nel Regno Unito è stata l’esistenza di una serie di nuovi parchi eolici offshore costruiti nel corso dell’anno e che hanno consentito alle energie rinnovabili di superare il 39% dei combustibili fossili, che meno di 10 anni fa rappresentavano i quattro quinti del fabbisogno elettrico dello Stato.

L’energia eolica è la più forte fonte di energia rinnovabile del Regno Unito e ha rappresentato il 20% dell’elettricità del Regno Unito dopo una serie di importanti aperture di parchi eolici negli ultimi anni. L’elettricità proveniente da impianti a biomassa rinnovabile rappresenta il 12% del sistema energetico, mentre i pannelli solari contribuiscono per il 6%.

Il più grande parco eolico offshore del mondo, il progetto Hornsea One, ha iniziato a produrre elettricità al largo della costa dello Yorkshire a febbraio, raggiungendo una capacità massima di 1.200 MW a ottobre. Il progetto ha fatto seguito all’apertura del parco eolico di Beatrice al largo della costa nord-orientale della Scozia durante l’estate, secondo il Guardian.

Le centrali a carbone britanniche stanno chiudendo, per il divieto di produzioni a carbone che sarà effettivo dal 2025. Entro la prossima primavera nel Regno Unito rimarranno solo quattro centrali a carbone: le centrali di West Burton A e Ratcliffe-on-Soar nel Nottinghamshire, Kilroot nell’Irlanda del Nord e due nel sito di Drax nel North Yorkshire, che sono destinate alla conversione a gas.

L’insieme di questi progetti ha quasi raddoppiato i 2.100 MW di capacità offshore che hanno iniziato ad alimentare le case nel 2018.

La rivoluzione verde sta accadendo nel 2019 che si prospetta essere l’anno dello zero carbon. Anche al centro dei lavori della nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen per i prossimi cinque anni avrà a cuore il futuro del pianeta: “è il nostro impegno a diventare il primo continente al mondo a impatto climatico zero. Si tratta anche di un imperativo economico a lungo termine: chi saprà agire per primo e più rapidamente sarà in grado di cogliere le opportunità offerte dalla transizione ecologica. Abbiamo bisogno di un Green New Deal ambizioso per l’Europa, che modelli il futuro dei nostri figli e garantisca loro salute, prosperità e sicurezza su un pianeta verde e fiorente”.

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