Su FIRST Arte, il magazine di FIRSTonline dedicato al mondo dell’arte e della cultura, parla Fortunato Ortombina, Sovrintendente del Teatro La Fenice di Venezia, secondo alcuni possibile candidato a sostituire l’austriaco Pereira alla guida della Scala di Milano. Ortombina, che rilascia un’intervista a 360 gradi sulla rinascita del teatro lirico veneziano, interviene anche sulla vicenda che riguarda proprio l’istituzione milanese e il possibile (anche se sempre meno probabile) ingresso del governo dell’Arabia Saudita nel capitale, con un investimento di oltre 15 milioni di euro: “La sovranità della musica italiana non ne sarebbe toccata, non dobbiamo avere paura di nessuno, nemmeno degli arabi”.
“Aumentando l’offerta e ottimizzando la forza lavoro abbiamo raddoppiato gli spettatori, attirando turisti e giovani”, ha invece detto il Sovrintendente, che della Fenice era già direttore artistico dal 2007 e che vanta un passato proprio alla Scala di Milano e anche al Teatro San Carlo di Napoli. “E non è vero che con la cultura non si mangia. Anzi la cultura, oltre ad avere un valore inestimabile per la società, se prodotta in modo efficace non costa nulla allo Stato e genera anche ricchezza”. Infatti per La Fenice gli incassi dalla biglietteria sono quasi quadruplicati in dieci anni.
Spostandoci invece a Roma, FIRST Arte segnala la bella iniziativa di Hermes, la casa di moda francese che fino al 16 marzo al Museo dell’Ara Pacis di Roma mette in mostra i propri artigiani. Il vice presidente esecutivo Guillaume de Seynes, presente al’evento inaugurale, ha dichiarato: “Portiamo i nostri artigiani e le loro storie. Il nostro successo? Una sfida continua: siamo contemporanei ma fedeli alla nostra tradizione”. La mostra si chiama “Hermès – Dietro le quinte“ e dopo Parigi, Milano e Mosca ora è la volta di Roma.
Per Hermes tra l’altro è un momento d’oro: nei dieci anni tra il 2008 e il 2017 il giro d’affari è triplicato e il fatturato 2018, annunciato pochi giorni fa, sfiora ormai i 6 miliardi, in aumento del 10% (a tassi di cambio costanti) sull’anno precedente, il migliore di sempre. Una marginalità del 34,6% realizzata nel 2017 colloca Hermès al top del settore e ha consentito di distribuire ai suoi azionisti un dividendo ordinario di 4,1 euro per azione oltre ad una cedola straordinaria di ulteriori 5 euro.