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Rimborsi risparmiatori banche: Tria firma l’ultimo atto

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Possono finalmente partire i rimborsi ai risparmiatori danneggiati dai fallimenti bancari degli ultimi anni. La procedura per il via libera si è conclusa ieri, quando “il ministro dell’Economia Giovanni Tria – si legge in una nota del Mef – ha firmato il decreto ministeriale che fissa i termini per la presentazione delle istanze di indennizzo al Fondo indennizzo risparmiatori previsto dalla legge di Bilancio 2019 con una dotazione complessiva di 1,5 miliardi. Sarà ora sottoposto alla registrazione da parte della Corte dei Conti”.

Il Tesoro precisa inoltre che si tratta del “terzo e ultimo decreto attuativo relativo al Fondo per gli indennizzi ai risparmiatori che hanno subito un pregiudizio ingiusto da parte di banche e loro controllate”.

A questo punto, il decreto dovrà essere registrato dalla Corte dei conti, dopo di che arriverà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Da quel momento, i circa 200mila risparmiatori coinvolti nei crack bancari avranno 180 giorni di tempo per presentare le istanze di rimborso sul portale informatico della Consap.

Ma attenzione. Il decreto ministeriale recepisce le ultime correzioni arrivate con il decreto Crescita, che ha modificato il requisito della consistenza patrimoniale: il valore inferiore ai 100mila euro posseduto al 31 dicembre 2018 dovrà essere calcolato al netto degli strumenti finanziari oggetto dei rimborsi, nonché dei contratti di assicurazione a capitalizzazione o mista sulla vita.

Quanto al requisito reddituale dei 35mila euro dichiarati ai fini Irpef, dovranno essere escluse le prestazioni di previdenza complementare erogate sotto forme di rendita.

Spetterà all’Agenzia delle Entrate certificare alla Consap il rispetto dei requisiti patrimoniali e reddituali dei soggetti che chiedono di accedere al Fondo indennizzo risparmiatori.

Infine, nel decreto è stata inserita anche la norma che garantisce una corsia accelerata per l’erogazione degli indennizzi a chi ha diritto a ristori fino a 50mila euro.

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