Tra i dispositivi per la telefonia cellulare, il Blackberry ha sempre rappresentato un caso a se stante, sia come target di mercato, sia come caratteristiche tecniche. La società che lo produce, la canadese Research In Motion (RIM), ha puntato molto sull’aspetto della praticità e su quello dell’utilizzo in ambito aziendale. I suoi dispositivi si sono sempre distinti per scelte fuori dal coro, ad esempio per quanto riguarda l’interfaccia di input (trackball, tastiera qwerty) o la tecnologia software (sistema operativo, push email). Eppure, oggi, il nuovo Blackberry potrebbe stupire tutti.
A guardare una prima foto del Blackberry, l’oggetto non sembra molto diverso da uno smartphone di Apple o di Samsung, soprattutto per la mancanza della tipica microtastiera “qwerty” che finora aveva caratterizzato quasi tutti i dispositivi di RIM. Quest’ultima è infatti una delle peculiarità che sono state croce e delizia dell’azienda canadese che ha raggiunto 1 milione di abbonati BlackBerry nel 2004 ed ha continuato a crescere fino ai 9 milioni nel 2007 per poi assestarsi su valori da mercato di nicchia tra il 2008 e il 2012, con dei picchi di rivalutazione intermedi.
Per molti analisti questa è l’ultima occasione che RIM ha per rimettersi in corsa sul mercato altamente competitivo degli smartphone. “La maggior parte dei clienti ha già tratto le proprie conclusioni su questi dispositivi. Per ritagliarsi un posto tra i grandi, occorre sorprendere”, scrive ad esempio Mark Sue di Rbc Capital Markets, in una nota ai clienti.
L’allineamento allo stile iPhone/Android/Windows Phone, con un touchscreen a scorrimento da cui selezionare applicazioni certo non brilla per originalità, ma stupisce per la scelta di puntare sulla tecnologia già collaudata dai competitors, strada raramente seguita in passato da RIM. Ci sarà anche un modello dello stesso smartphone con una tastiera in rilievo, fisica, non digitale, proprio per non deludere il pubblico degli aficionados, ma è chiaro che ormai non si tratta più di quell’esclusività su cui far leva.
RIM, che fa sapere di volersi d’ora in poi identiificare solo con il nome del proprio prodotto di punta (il ticker a Wall Street sarà BBRY e non più RIMM), inizierà anche a distribuire il suo sistema operativo, che è sicuramente una delle novità più interessanti del Blackberry. Tra le applicazioni preinstallate, c’è anche “Buffer“, ovvero un piccolo sistema che permette di aggiornare più social network nello stesso momento e di programmare la pubblicazione stessa. Un indizio forse per capire che RIM sa di dover uscire da un’impasse e lo vuole fare strizzando finalmente l’occhio alla clientela consumer.