Arriva il primo ok al ddl sulla riforma della Pubblica Amministrazione. Il Senato ha dato via libera al testo con 144 favorevoli, nessun contrario e un astenuto. Hanno votato a favore del testo il Pd, Alleanza Popolare e il gruppo Autonomie mentre le opposizioni sono uscite dall’aula al momento del voto.
Diverse le novità inserite dal Senato che dalla fine della scorsa estate ha lavorato sul testo in commissione Affari Costituzionali: le più interessanti sono l’apertura a un polo unico della medicina fiscale, accentrando i controlli sull’Inps; il giro di vite sulle azioni disciplinari; la scure sulle partecipate pubbliche; le nuove norme sulla durata degli incarichi dei dirigenti pubblici. Questi ultimi avranno una durata di quattro anni; poi saranno rinnovabili per altri due anni senza procedura selettiva, ma per una sola volta. Il governo a questo proposito ha voluto sottolineare che, passati i sei anni, il dirigente dovrà passare una nuova selezione per potere avere nuovamente un incarico, sempre con la formula 4+2.
Approvata anche la norma che prevede il “riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente e del territorio, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, con riorganizzazione di quelle del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento delle medesime in quelle delle altre Forze di polizia”.
Adesso il ddl Madia passerà alla Camera dei deputati, per la seconda lettura. L’obiettivo del Governo è arrivare al sì definitivo sul ddl entro l’estate.