La riforma fiscale Usa voluta da Donald Trump farà tornare gli Stati Uniti ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Almeno per quanto riguarda il debito pubblico che, entro il 2028 toccherà un livello che, secondo gli economisti, non è stato mai raggiunto e potrebbe addirittura determinare una nuova crisi.
Ad affermarlo è il Congressional Budget Office (Cbo) americano, organismo congressuale indipendente, che ha calcolato gli effetti dei tagli alle tasse da 1.500 miliardi di dollari e dell’aumento delle spese militari stabiliti dal presidente Usa.
Secondo il Cbo, è vero che l’economia statunitense crescerà, ma solo temporaneamente. Nel dettaglio, grazie agli stimoli fiscali, il Pil salirà nel 2018 del 3,3% e del 2,9% nel 2019. Dal 2020 in poi invece, arriverà una brusca frenata, con un rialzo pari a +1,8%, una percentuale che farà tornare gli Usa ai trend di post-recessione di crescita modesta. “La maggior parte della crescita della produzione nei prossimi due anni è guidata dalla spesa per consumi, dagli investimenti delle imprese, ma quest’anno la spesa federale contribuirà con cifre significative. Dopo aver raggiunto una media dell’1,7% tra il 2020 e il 2026, la crescita del PIL reale è prevista in media in accelerazione dell’1,8% nel periodo 2018-2028“, spiega il Cbo.
A destare scalpore sono soprattutto le stime del Congressional Bugdet Office sul deficit federale che, per la prima volta dal 2012, comincerà a salire fino a sfondare la cifra monstre di mille miliardi di dollari a partire dal 2020.
Secondo il Cbo, nell’anno fiscale 2018 (iniziato il primo ottobre scorso), il buco nelle casse degli Stati Uniti sarà di 804 miliardi di dollari contro i 665 miliardi del 2017. In termini percentuali parliamo del 43% in più di quanto calcolato dallo stesso organismo lo scorso giugno, quando ancora la riforma fiscale e il budget non avevano ricevuto l’ok del Congresso Usa.
Ma andiamo avanti. Nell’anno fiscale 2019, il deficit toccherà quota 981 miliardi di dollari, mentre nel 2020 si supereranno i mille miliardi di dollari.
Interessanti anche i calcoli sul “futuro” del rapporto debito-Pil che tra 10 anni raggiungerà il 96,2%, a quota 28.671 miliardi di dollari. Nel 2018 invece il debito arriverà al 78% del Pil.
Entrambi i livelli non si erano mai visti in tempi di pace, tanto più se si tiene in considerazione che l’economia Usa è attualmente vicina alla piena occupazione e cresce al di sopra del suo potenziale.