Il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il decreto legislativo che introduce alcune novità: semplificazione per i liberi professionisti, nuovi incentivi per l’agricoltura tecnologica e una riforma dell’otto per mille, destinando i fondi non scelti dai contribuenti a progetti contro le dipendenze. Inoltre, il Governo ha rafforzato le politiche di sviluppo per il Sud Italia, con particolare attenzione alla coesione territoriale e agli investimenti. Tuttavia, slitta l’introduzione del cosiddetto “bonus Natale” e il previsto ritocco dell’aliquota intermedia dell’Irpef, che doveva passare dal 35% al 33%. La decisione finale su questi provvedimenti dipenderà dal bilancio disponibile e dal concordato preventivo biennale.
Irpef e Ires: cosa cambia per i professionisti?
Il decreto interviene principalmente su due imposte fondamentali: l’Irpef, che riguarda i redditi delle persone fisiche, e l’Ires, l’imposta sulle società. L’obiettivo principale della riforma è semplificare e rendere più moderno il sistema fiscale, riducendo la burocrazia. Per i liberi professionisti (come avvocati, medici e architetti), la riforma semplifica le regole fiscali, avvicinandole a quelle delle imprese.
Per i lavoratori dipendenti, vengono ampliate le deduzioni fiscali per i contributi versati ai Fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale, che non concorreranno più alla formazione del reddito fino a 3.615,20 euro. È prevista anche l’estensione di questa esenzione ai familiari a carico. Inoltre, i fringe benefit non concorreranno più al reddito imponibile, fino al limite di 258,23 euro.
Dal 2024, le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni in società professionali saranno trattate in modo simile a quelle del reddito d’impresa, applicando il principio di onnicomprensività. Saranno deducibili anche le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, con nuove regole per i beni ad uso promiscuo. Saranno introdotte anche misure di neutralità fiscale per operazioni di riorganizzazione come fusioni e trasformazioni. Inoltre, gli studi professionali potranno aggregarsi in regime di neutralità fiscale.
Otto per mille: dove vanno i soldi non scelti dai contribuenti?
Un altro punto fondamentale riguarda l’otto per mille, la quota delle imposte che ogni anno i contribuenti possono destinare a fini religiosi o sociali. A partire dal 2023, la parte dell’otto per mille non scelta dai contribuenti verrà destinata a finanziare progetti per il recupero delle dipendenze, con particolare attenzione a quelle da droghe e alcol. Una misura innovativa che consente di utilizzare una somma che altrimenti sarebbe rimasta inutilizzata per sostenere chi è in difficoltà. Nel 2023, la quota non scelta dai cittadini ammonta a 63 milioni di euro, di cui circa 10 milioni già destinati a 33 progetti di recupero, mentre i restanti 53 milioni saranno utilizzati per nuove iniziative.
Capitolo agricoltura
Un altro aspetto innovativo riguarda l’agricoltura. Il decreto prevede incentivi fiscali per le coltivazioni tecnologiche, come le vertical farm (dove le piante crescono in verticale, senza terra) e le coltivazioni idroponiche (dove le piante sono nutrite con soluzioni nutritive in acqua). Queste pratiche agricole moderne vengono premiate per promuovere un’agricoltura più sostenibile e innovativa.
Misure relative al Sud
Sul fronte politico, il decreto include misure relative al Sud Italia. Giorgia Meloni, la presidente del Consiglio, ha deciso di concentrarsi personalmente sulle politiche per il Mezzogiorno, una delle aree più fragili e meno sviluppate del Paese. Ha affidato al ministro Tommaso Foti le deleghe sugli affari europei, sull’attuazione del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e sulla coesione territoriale, ma si è riservata il coordinamento delle politiche per il Sud. Questo significa che la presidente Meloni seguirà da vicino tutte le iniziative destinate a ridurre il divario tra Nord e Sud, concentrandosi su incentivi, infrastrutture e investimenti.
Infine, una piccola novità riguarda l‘amministrazione pubblica: il Cdm ha avviato la procedura per nominare Mario Pepe come presidente della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione).