Il Senato della Repubblica diventa Camera delle Regioni. Palazzo Madama con 160 voti favorevoli, 86 contrari e 1 astenuto, ha approvato l’articolo 2 del disegno di Legge Boschi.
Prende così forma il nuovo Senato, un’assemblea composta da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica”. I prossimi membri di Palazzo Madama saranno formalmente eletti dai Consigli regionali che avranno il compito di sceglierli “tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori”.
I seggi verranno distribuiti tra le Regioni in proporzione alla popolazione e nessuna potrà avere meno di due rappresentanti. Ma il momento più importante della mattinata si è avuto nel corso della votazione sull’emendamento firmato da Anna Finocchiaro che, dopo mesi di dispute e divisioni, è riuscito a mettere d’accordo maggioranza e minoranza PD sull’elettività del Senato.
La norma stabilisce che “la durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali nei quali sono stati eletti in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge”. In altre parole: consiglieri regionali e sindaci, vale a dire i componenti del nuovo Senato, verranno scelti dai cittadini e successivamente ratificati dai Consigli regionali proprio sulla base delle indicazioni degli stessi elettori. I dettagli della procedura saranno fissati attraverso un provvedimento ad hoc in arrivo nei prossimi mesi.