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Rifiuti di Roma, retromarcia surreale dei Cinque Stelle: niente Emilia

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Non accenna a placarsi la polemica sui rifiuti romani. E come al solito i 5 Stelle fanno il bello e il cattivo tempo, nel tentativo di risultare sempre e comunque “coerenti” dinanzi al loro elettorato. Il risultato, quello concreto, è che si va verso l’ennesima impasse: la sindaca Virginia Raggi ha infatti fatto retromarcia, niente rifiuti in Emilia-Romagna.

Dopo la richiesta d’aiuto per lo smaltimento lanciata un mese fa alla Regione simbolo del Pd, con conseguenti polemiche e battibecchi, e la disponibilità del governatore Bonaccini, i 5Stelle ora sono in allarme per il contraccolpo politico. A rischio infatti andrebbe la campagna elettorale nella regione rossa che il M5S sogna – alle politiche – di espugnare. E poi c’è un elettorato oltranzista da tenere a bada, tant’è che il diktat sarebbe arrivato dai vertici del Movimento, che hanno imposto a Virginia Raggi di lasciar perdere la carta emiliana per giocarsi quella del più vicino Abruzzo.

Intanto, come si vuole nel gioco delle parti, l’Ama (la municipalizzata dei rifiuti della Capitale) nega l’emergenza, che però è in realtà riesplosa nel periodo delle festività. I romani, che normalmente sfornano complessivamente 4500 tonnellate di rifiuti al giorno, sotto le feste hanno aumentato la loro produzione superando la soglia delle 5000 tonnellate. Numeri che già nel resto dell’anno si attestano ben al di sopra della media italiana: se un romano riversa nei cassonetti 590 chili di rifiuti all’anno, nel resto del Paese ci si ferma a 480 chili a persona.

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Categories: Politica