Finalmente la “Salva mare” diventa legge. Dopo l’ok della Camera, arriva anche il via libera del Senato della Repubblica che ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare (‘Legge Salva mare‘)”.
È una giornata storica per il mare e per il futuro del pianeta. Marevivo e Federazione del Mare, insieme ad Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma, Federpesca, Lega Navale, Lega Italiana Vela, Stazione Zoologica Anton Dohrn e La Grande Onda accolgono con entusiasmo l’approvazione definitiva della legge insieme ai quasi 100mila firmatari della petizione lanciata da Marevivo su Change.org.
“È una grande vittoria: per il nostro mare, per il nostro Paese, per i nostri cittadini – afferma Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo –. Grazie a questa legge, avremo più forza per ripulire il mare dalla plastica, una vera piaga per l’ecosistema marino e non solo. Le microplastiche, infatti, sono state trovate nella placenta delle donne, nel sangue e nel latte materno. Non c’è più tempo: dobbiamo agire tutti insieme. Il nostro futuro dipende dalla salute del mare e la salute del mare dipende da noi”.
“La Federazione del Mare e le sue organizzazioni federate – afferma il Presidente Mario Mattioli – sono orgogliose di aver sostenuto l’iniziativa di Marevivo e felici di aver contribuito al raggiungimento di questo importante risultato che tutto il mondo dell’economia del mare condivide e che certamente avrà un impatto ambientale immediato e concreto sulla salute dei nostri mari, laghi e fiumi, contribuendo a un ulteriore sviluppo dell’economia circolare”.
Rifiuti in mare: cosa cambia?
La nuova legge è composta da dieci articoli e detta disposizioni che comportano anche il recepimento della direttiva europea 2019/883 sugli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi.
Da questo momento in poi, i rifiuti accidentalmente pescati o volontariamente raccolti faranno parte dei rifiuti urbani. Questo vuol dire che i pescatori non dovranno scaricarli in mare, altrimenti rischiano una denuncia penale per il trasporto illegale di rifiuti, ma dovranno portarle nei porti. Saranno poi le autorità portuali obbligate a prenderla e farsene carico in apposite isole ecologiche, per poi riciclarla. Le regole valgono anche per i laghi e i fiumi.
La legge, inoltre, prevede l’installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare e si occupa anche di dissalatori, educazione, campagne di pulizia, Posidonia oceanica e tanto altro.
Finalmente, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, il nostro Paese disporrà di uno strumento efficace e concreto, richiesto anche dall’Unione europea, per salvaguardare i nostri mari.