Ormai le strade nel governo sono separate anche sulle questioni ambientali. Gli inceneritori e i termovalorizzatori non piacciono ai Cinquestelle. Per i loro alleati leghisti ed una parte della sinistra sono invece necessari. Ipotesi di cantieri e soldi bloccati, ancora prima di essere messi in campo. Non solo. Mentre i Cinquestelle alzano l’asticella dello scontro, la Lega aspetta la discussione in Parlamento delle sue proposte di legge per costruire impianti in ogni Regione. La spazzatura resti dove viene prodotta. Se ne faccia lì un utilizzo industriale. La Corte di giustizia europea ha messo il suo carico accogliendo un ricorso degli ambientalisti contrari a impianti di incenerimento.
Lunedì il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa è andato in Campania per dire che la quarta linea dell’inceneritore di Acerra non si farà. “Se il governatore della Campania insisterà e andrà avanti con la sua proposta, io lo bloccherò”. Parola di Ministro. Per stare al merito delle cose , è l’ennesima querelle tra i due alleati di governo. Perché gli impianti sono utili per tanti , superflui per pochi, inattuali per una minoranza.
In Campania si gioca anche una partita politica e il campo di chi vuole le infrastrutture è davvero largo. Arriva fino alla sinistra. Al governatore Pd Vincenzo De Luca che chiede di potenziare il termovalorizzatore più grande d’Europa, in funzione ormai da dieci anni. E’ preoccupato De Luca perché a settembre l’impianto chiuderà per lavori e che ci sarà una nuova emergenza regionale. Costa ha detto che di nuovi lavori non se parla, proprio quando l’altro fronte spera di smettere di pagare i 120 mila euro di multe all’Europa per le infrazioni passate. Una mossa politica accorta quella favorevole alle strutture industriali, ma poco recepita dal Ministro, che è consapevole anche di affrontare uno scontro con De Luca.
Ma parliamo di business legale dei rifiuti. L’impianto di Acerra gestito da A2A è il simbolo della battaglia clean dell’epoca di Berlusconi-Bertolaso . Furono loro due a metterlo in funzione nel mezzo di una crisi epocale di pessima gestione dell’immondizia con l’immagine di Napoli umiliata in tutto il mondo. La sinistra al governo della Campania ancora si lecca le ferite per quella vicenda che andava presidiata soprattutto sotto l’aspetto industriale. Abbiamo vissuto momenti tristi con lo stesso Costa a sorvegliare poi quella Terra dei fuochi con i gradi di ufficiale della Guardia di Finanza.
Ora la paura che dopo l’estate la Campania possa ricadere nell’incubo di strade sommerse da spazzatura di ogni tipo è anche del sindaco di Benevento, Clemente Mastella che giorni fa ha chiesto la convocazione degli Stati generali dei Comuni capoluogo e delle Province per ridurre al minimo l’impatto sui cittadini di una chiusura che durerà 40 giorni . Il Governo nazionale stia con noi, ha scritto l’ex ministro.
Costa ha detto, invece, che la situazione è sotto controllo; che i dati sulla raccolta differenziata sono positivi; e che il trend crescerà ancora; che la Terra dei fuochi resta sorvegliata speciale e tra qualche giorno saranno presentati i dati epidemiologici della vasta zona interessata da incendi e sversamenti abusivi. La responsabilità, ha concluso il ministro, è sua e per gestire i rifiuti a Napoli e altrove non servono nuovi impianti.
De Luca da parte sua è impegnato per gli impianti di compostaggio, con investimenti milionari e l’affidamento dei lavori entro quest’anno. Di sicuro non vuole arrivare alle nuove elezioni regionali con problemi sui rifiuti e sull’ambiente. Per questo gli farà piacere anche sapere che grazie a nuovi impianti, l’Italia tutta potrebbe risparmiare 700 milioni di euro all’anno in bollette energetiche su un totale di circa 10 miliardi. La buona stima dei ricercatori del Centro di economia e regolazione dei servizi dell’Università Bicocca circola in questi giorni e fa capire l’utilità dell’energia tratta dallo smaltimento dei rifiuti. Basta discariche, come dice l’Unione europea, si attivi il circolo virtuoso dello smaltimento.
Peccato che in Italia le discariche ci sono ancora. Quanto alle operazioni industriali sul ciclo rifiuti , sappiano che all’estero le hanno realizzate da anni con risultati ambientali ed energetici eccellenti. Non lo si crede?Sull’impianto di Acerra, A2A dichiara che le tre linee funzionanti producono 633.000 kilowattora di energia elettrica per oltre 200 mila famiglie. Un segmento importante dei consumi della provincia di Napoli trattando spazzatura non selezionata. Sono dati utili per tutti, anche per coloro che vedono solo la raccolta differenziata, senza impianti. Numeri importanti per capire fino in fondo come affrontare il futuro. Come finirà questa querelle, locale e nazionale al tempo stesso, non si sa. E’ certo solo che la partita sugli impianti per i rifiuti , in Campania e fuori, non si concluderà a breve.