La prima crociata di Luigi Di Maio alla guida del ministero del Lavoro è quella in favore dei rider di mestiere, i ragazzi che fanno le consegne in bicicletta per aziende come Foodora, Deliveroo, JustEat, Glovo e Domino’s Pizza. Sono “il simbolo di una generazione abbandonata che non ha né tutele e a volte nemmeno un contratto”, ha detto nei giorni scorsi il ministro, che poi ha ribadito il concetto via Facebook:
Per migliorare le condizioni di lavoro di queste persone, Di Maio intende varare un “decreto Dignità”, che estenderebbe ai rider le tutele dei lavoratori subordinati (malattia, ferie e maternità) e un trattamento economico minimo, in linea con quelli previsti dai contratti collettivi (oggi la retribuzione prevista è di 5 euro lordi a consegna, che netti diventano 3,60). Verrebbe introdotto anche il nuovo “diritto alla disconnessione”, cioè la possibilità di non essere contattati dall’azienda per almeno 11 ore consecutive ogni 24.
Il progetto ha fatto scattare la polemica con le aziende coinvolte. Domenica, in un’intervista al Corriere della Sera, l’amministratore delegato di Foodora Italia, Gianluca Cocco, ha detto che il decreto Dignità causerebbe “l’abbandono dell’Italia da parte delle piattaforme digitali: gli operatori saranno costretti ad assumere tutti i collaboratori, chiuderanno i battenti e trionferà il sommerso”.
Di Maio non è d’accordo: “Ho tutta la volontà di favorire la crescita di nuove attività legate alla gig economy – ha assicurato – Se lavoriamo insieme, l’Italia diventerà il modello da seguire. Ma sia chiaro: non si accettano ricatti. I nostri giovani prima di tutto”.
Dopo aver incontrato una delegazione di rider, oggi alle 14 Di Maio attende al ministero del lavoro i rappresentati delle cinque aziende che vivono grazie alle consegne in bicicletta. Il tutto senza alcuna mediazione sindacale.
AGGIORNAMENTO
Stop al decreto dignità, almeno per ora. Al suo posto “Nascerà un tavolo di contrattazione tra i rappresentanti dei riders e i rappresentanti delle grandi piattaforme digitali” che offrono servizi di consegna pasti a domicilio. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, incontrando i giornalisti al termine di una riunione al ministero del Lavoro con i rappresentanti delle aziende. Sui tempi “voglio risolvere il prima possibile – ha detto il ministro – altrimenti interverremo con le norme”.
“Se si trova un punto di caduta” tramite la concertazione e il dialogo “fa bene al Paese, fa bene alla democrazia, fa bene all’economia”, ha proseguito Di Maio, spiegando che la strada privilegiata è quella della trattativa. “Vorrei assicurare tutele minime a questa categoria, i rider, che spesso sono giovani a volte disposti a lavorare perfino senza retribuzione”.
“Abbiamo due strade, la prima è che il governo faccia una normativa su tutele, rimborsi spese, retribuzione minima eccetera. La seconda è quella di aprire un tavolo e costruire insieme un nuovo modello. Ho proposto questo alle aziende e mi è stato detto che sono disponibili ad un dialogo, per permettere al loro business di continuare”.
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Si ma non solo consegna pizze ... io lavoro nella vigilanza privata (servizi fiduciari)e non è possibile 211 ore guadagnare 1080€ con già gli 80 € di renzi sono stufo non so più dove prendere i soldi per vivere ..ccnl scaduto nel 2015 e ancora tirano per il rinnovo .. risolvete e possibilmente infretta