Lo stabilimento Richard Ginori di Sesto Fiorentino non scomparirà. Dopo mesi travagliati, la situazione della storica azienda di porcellane sembra aver trovato la definitiva svolta.
Nel maggio del 2013 Kering, il gruppo tedesco che controlla Gucci, aveva acquistato per 13 milioni di euro la proprietà di Richard Ginori, fallita ad inizio 2013. Non era stato però risolto il nodo della proprietà dei terreni sui quali sorge lo stabilimento, in mano fino ad oggi ad un gruppo di banche formato da Unicredit, Popolare di Vicenza, Bnl e doBank.
Nella riunione presieduta dal Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda è stato trovato l’accordo tra le banche, la società manifatturiera controllata da Gucci ed i liquidatori della Richard Ginori Real Estate Spa.
Il raggiungimento dell’intesa sulla cessione dei terreni è stato reso noto dalla Regione Toscana in una nota: “l’accordo si dovrebbe concretizzare entro la fine dell’anno con il passaggio di proprietà dello stabilimento. Si pongono le basi così per il rafforzamento della presenza della Richard Ginori a Sesto Fiorentino e per il rilancio complessivo dell’azienda”.
Ora il gruppo potrà pianificare gli investimenti necessari al futuro della ceramica artistica italiana.
“Con questo accordo si è salvaguardato un importante marchio del Made in Italy e salvati contemporaneamente oltre 200 posti di lavoro, competenze professionali e artistiche di altissimo livello” afferma in una nota il ministro Calenda.
L’accordo è stato raggiunto a pochi giorni dall’acquisizione del museo storico di Richard Ginori da parte dello Stato, scongiurandone il degrado.
Soddisfatti i sindacati. “è una notizia importantissima alla quale abbiamo lavorato per mesi – sottolineano in una nota congiunta Cisl e Cgil – Ringraziamo i lavoratori della Ginori che hanno con noi lottato con coraggio, le istituzioni a tutti i livelli che hanno lavorato in sinergia per questa soluzione. Da oggi infatti si apre una nuova sfida, quella legata alla partita sul piano di rilancio della Ginori e degli investimenti”.