È ancora da scrivere il finale della vicenda Richard Ginori, la casa fiorentina di porcellane chiusa da luglio, con tutti i 320 dipendenti in Cassa integrazione, e messa in liquidazione.
Le offerte sul banco di Marco Milanesio, che guida il collegio dei liquidatori, sono due, quella dell’americana Lenox, in cordata con i produttori rumeni di porcellana Apulum, e quella della piemontese Sambonet. Le buste sono state aperte ieri, ma c’è tempo fino a venerdì per apportare modifiche migliorative alle offerte.
Al momento, la proposta Lenox-Apulum appare migliore rispetto a quella Sambonet. La cordata americano-rumena mette sul piatto 13 milioni di euro e la riassunzione di 280 addetti, contro 5,1 milioni e il reintegro di 150 dipendenti di Sambonet. A vantaggio dell’azienda piemontese, però, il piano industriale e la solida fama in materia di salvataggi aziendali del gruppo dei fratelli Coppo, che garantiscono anche un maggiore radicamento sul territorio e il mantenimento delle caratteristiche fondanti del marchio.
Le due offerte dovranno, poi, essere verificate con attenzione dal collegio dei liquidatori, “in collaborazione con la Regione Toscana, il ministero, il tribunale e i sindacati”. Sindacati che si sono già spaccati, con i Cobas che si sono espressi in favore di Lenox-Apulum , mentre la Cgil punta sul cavallo italiano. I giochi non sono ancora fatti, ma la corsa a due è agli sgoccioli, anche perchè, come avverte Milanesio, “L’azienda ha necessità assoluta di riprendere la produuzione al più presto”.