Condividi

Ricerca scientifica: 1700 ricercatori ritornano in Italia con i loro progetti per energia, digitalizzazione e infrastrutture

Con un decreto i giovani ricercatori che lavorano all’estero potranno rientrare nelle Università e nei Centri di ricerca pubblici. Potranno portare i loro progetti, più che mai utili agli obbiettivi del PNRR

Ricerca scientifica: 1700 ricercatori ritornano in Italia con i loro progetti per energia, digitalizzazione e infrastrutture

Stavolta forse ci siamo: per la ricerca scientifica il governo ha stanziato 600 milioni di euro per attrarre in Italia 1.700 vincitori di bandi europei. C’è il Decreto del Ministero dell’Università che ha stabilito i criteri già previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per far rientrare in Italia i giovani ricercatori. Un impulso alle misure contenute nel PNRR in settori strategici che la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa spiega cosi’: “È un’occasione straordinaria, per i ricercatori e per il sistema italiano. Stiamo investendo sul nostro futuro e abbiamo deciso di farlo puntando sui giovani che hanno delle proposte progettuali già valutate positivamente a livello europeo che si vogliano svolgere o continuare in Università o Enti di ricerca italiani”. L’idea di fondo è di dare a queste risorse l’autonomia sufficiente a poter lavorare in ricerca nel modo migliore, con fondi e con l’ambiente giusto. Si pensa all’energia, alle infrastrutture, alla digitalizzazione, alla medicina, all’ambiente.

Progetti di ricerca utili al Paese

Il decreto punta alle chiamate e alle assunzioni nelle Università italiane, negli istituti di istruzione universitaria a ordinamento speciale e negli Enti pubblici di ricerca. In predicato per i posti disponibili ci sono i vincitori di Starting Grants dello European Research Council (ERC) e delle borse Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships e Marie Skłodowska-Curie Postdoctoral Fellowships (MSCA). I ricercatori avevano partecipato ai bandi emanati dal Programmi Quadro Horizon 2020 e Horizon Europe. Tuttavia possono partecipare alla selezione italiana studiosi che “abbiano ottenuto un Sigillo di Eccellenza (Seal of Excellence) a seguito della partecipazione a bandi relativi alle Azioni MSCA, nei periodi che saranno specificati negli avvisi”.

Le risorse economiche ripartite per eccellenze

Per quanto riguarda le risorse economiche, 135 milioni sono destinati a finanziare, con un contributo di 150.000 euro per ciascuna proposta ammessa, progetti di ricerca di 900 ricercatori che abbiano ottenuto un Seal of Excellence. 300 milioni di euro sono per progetti di ricerca di 300 ricercatori, vincitori di Starting Grants dello European Research Council, per i quali è previsto un contributo massimo di 1 milione di euro. 150 milioni sono, invece, destinati a finanziare, con un contributo massimo di 300.000 euro, progetti di ricerca di 500 ricercatori vincitori di borse MSCA. Nelle prossime settimane arriveranno gli avvisi del Ministero a Università ed Enti di ricerca che vorranno accogliere i ricercatori per portare avanti i progetti ammessi. Gli avvisi dovranno definire anche i criteri e le modalità delle chiamate dirette. La ricerca scientifica evidentemente ha bisogno anche di certezze di posizioni.

I ruoli nelle Università e nei Centri di ricerca

Come saranno inquadrati i ricercatori una volta entrati nel sistema italiano? Il Ministero ha fatto sapere che i titolari di uno Starting Grant dello ERC in qualità di Principal Investigator che stanno svolgendo la propria attività presso un’istituzione estera, potranno aderire all’offerta di posizioni disponibili con il trasferimento del progetto finanziato, cosa consentita dall’istituto della portabilità in ambito europeo. A questi ricercatori potranno essere destinate le posizioni di professore di seconda fascia – nel caso di trasferimento presso un’istituzione universitaria – o di ricercatore nel caso di trasferimento in un ente di ricerca. Per i vincitori di bandi Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships e Marie Skłodowska-Curie Postdoctoral Fellowships e ai ricercatori che hanno ottenuto un Sigillo di Eccellenza potranno essere destinate posizioni di ricercatore a tempo determinato se chiamati nelle istituzioni universitarie o di ricercatore di terzo livello con contratto a tempo determinato di durata triennale se chiamati in Enti pubblici di ricerca. I nuovi ingressi nelle Università e nei centri di ricerca dovranno in sostenere le misure previste dal PNRR con la relativa accelerazione. L’Italia, come ha ricordato al Meeting di Rimini Paolo Gentiloni, ha bisogno di spingere sulle iniziative e i grandi progetti finanziati. I rischi di non tenere fede agli impegni presi dal governo Draghi con l’Unione europea ci sono con l’incognita delle prossime elezioni di settembre. Dai giovani scienziati speriamo giunga anche più agilità alle procedure burocratiche che contemplino tutti gli sforzi fatti nei laboratori dove nascono le idee per il futuro.

Commenta