Il 5 luglio l’evento promosso dalla Regione Campania in ricordo delle vittime del terrorismo. Il legame del sito campano con la città di Palmira distrutta dalla guerra.
La cornice, una stupenda valle, è tra le più suggestive del SudItalia. Il maestro è tra i più noti al mondo, ambasciatore dellacultura e della musica. I templi di Paestum e Riccardo Muti si incontrano, il 5 luglio saranno i protagonisti del “Concerto per la Siria- Le vie dell’amicizia”. Un evento di apertura al mondo, alla pace, al rispetto dei territori e degli esseri umani, dedicato alla memoria dell’archeologo Kahled al- Assad, soprintendente di Palmira in Siria e di Hevrin Khalaf , donna curda massacrata dall’Isis. Un appuntamento promosso dalla Regione Campania, il cui Presidente Vincenzo De Luca lo aveva preannunciato nei giorni bui del lockdown.
Grazie ad una situazione sanitaria meno pesante, l’evento è stato confermato e con obiettivi anche più ampi. Perché servirà a “ rilanciare l’economia del nostro territorio, per dare lavoro al mondo della cultura che ha sofferto in questi mesi di blocco”, ha spiegato De Luca. La Regione è, infatti, pronta a spendere 5 milioni di euro per sostenere le attività culturali con decine di eventi in tutti i capoluoghi campani. Cultura diffusa in contesti apprezzati per l’accoglienza e la voglia di riprendersi, con protagonisti ,tra gli altri , il Teatro San Carlo, l’orchestra Giuseppe Verdi dell’omonimo teatro di Salerno, la Reggia di Caserta. Tutto controllato e in piene condizioni di sicurezza, hanno anticipato dalla Regione.
Il concerto del Maestro Muti è l’anteprima di un programma che proseguirà per tutta l’estate. Muti dirigerà l’orchestra Giovanile Luigi Cherubini con musicisti della Syrian Expat Philharmonic Orchestra. La Scabec- Società regionale per i beni culturali- coordina la manifestazione sostenuta , oltre che dalla Regione , da Camera di Commercio di Salerno , Ravenna Festival, Comune di Capaccio, Parco Archeologico di Paestum e Velia . L’incasso della serata sarà devoluto in beneficenza.
Il progetto “ Le vie dell’amicizia “ del Ravenna Festival, visita luoghi simbolo della storia antica e contemporanea. Ne divulga la dimensione umana e civile. La Siria, purtroppo, è negatività, ma non sottomissione. Perché abbia significato, il dolore deve insegnarci qualcosa, spiega l’organizzazione. La cultura diventa lo strumento privilegiato per vedere, sentire, condividere il dolore degli altri. Un percorso raffinato, sapiente, che nella cornice di templi meravigliosi non dimentica il dramma di milioni di persone cui le potenze mondiali non riescono a dare soluzione.La testimonianza civile, artistica serve a stimolare anche quelle soluzioni che si vorrebbero domani.
Palmira e Paestum sono gemellate, oggi entrambe habitat di memorie e bellezze. L’una “sposa del deserto”, città carovaniera dalle mille storie, come quella di Zenobia, che ne fu regina e affermò di discendere da Semiramide, Didone, Cleopatra; l’altra colonia greca dedicata a Poseidone, ricordata da Virgilio, Ovidio e Properzio per il profumo delle sue rose che fiorivano due volte all’anno, primavera e autunno. Così l’annuncio del concerto del 5 luglio sintetizza due città amiche. Due luoghi simbolo, Patrimonio dell’Umanità unite ora dal ricordo dell’archeologo Khaled Al-Asaad, a lungo direttore del sito siriano rimasto vittima dell’Isis. Il Maestro Muti con i giovani musicisti proverà a dare voce a quel lavoro di custode della memoria di una località straordinaria, dal 2015 mutilata dei suoi templi dall’auto-proclamato Stato Islamico. Ma “ le vie dell’amicizia “ non se ne sono dimenticate.