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Riccardo Gualino e la fantastica invenzione della Lux Film: ascesa e declino di uno dei più importanti studios cinematografici italiani

Il secondo contributo di Elena Tempestini si concentra sull’analisi dell’attività e delle iniziative dell’imprenditore piemontese Riccardo Gualino nella Lux Film, uno degli studios cinematografici italiani più rilevanti nel secolo scorso

Riccardo Gualino e la fantastica invenzione della Lux Film: ascesa e declino di uno dei più importanti studios cinematografici italiani

Nella prima parte di questo contributo di Elena Tempestini, scrittrice, giornalista e collaboratrice del magazine online Economia&FinanzaVerde, ci ha portato nel fantasmagorico e sfaccettato mondo dell’imprenditore seriale e collezionista d’arte Riccardo Gualino.

In questa seconda e ultima parte Elena Tempestini passa in rassegna l’attività e le iniziative dell’imprenditore piemontese nella Lux film, destinata a diventare uno dei più importanti studios cinematografici italiani. Un’avventura, forse la più notevole, del poliedrico uomo d’affari e di cultura del nostro paese nel secolo scorso.

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L’inizio come casa di distribuzione

Nel 1934 Riccardo Gualino fondò Lux Film, accettata dal regime fascista sotto la Direzione generale della cinematografia, il cui scopo era sostenere e, nello stesso tempo, controllare la produzione del cinema italiano. Nello stesso periodo nacquero altre case cinematografiche, come la “Novella film“ di proprietà di Angelo Rizzoli. 

Non fu un caso che il primo film prodotto da Gualino con la Lux Film fosse Don Bosco, diretto da Goffredo Alessandrini. L’appoggio di un Ordine potente come quello dei Salesiani fondato da Don Bosco sarebbe venuto sicuramente utile alla sua immagine. 

Per cinque anni nonostante la buona riuscita del film, la Lux non si occupò di produrre film ma di distribuirli, prevalentemente film realizzati dalla RKO, una casa cinematografica statunitense. 

RKO, che sta per “Radio-Keith-Orpheum”, era una delle principali compagnie di produzione cinematografica degli Stati Uniti durante l’era d’oro di Hollywood. Fondata nel 1928, la RKO Produceva una quarantina di film l’anno, fim come King Kong e Quarto poere/Citizen Kane. Inoltre, distribuiva i film della Walt Disney, lungometraggi come Pinocchio, Fantasia, Xenerentola, Alice nel paese delle meraviglie, Peter Pan, Biancaneve e i sette nani. La RKO era attiva anche nel settore della radio come si intuisce dalla sua stessa denominazione (NdR].

La prima produzione importante della Lux film

Nel 1939 l’amico Valentino Brosio, intellettuale torinese cugino di Manlio Brosio, in seguito Segretario Generale della Nato, convinse Riccardo Gualino a produrre Due milioni per un sorriso di Carlo Borghesio e dell’ancora sconosciuto Mario Soldati

La data fu importante per il cinema italiano, in quanto in quell’occasione entrò in vigore la legge Alfieri con la quale si sostituivano gli aiuti statali con un sistema di incentivi calcolato in base agli incassi e al requisito di un capitale minimo di 500.000 lire. L’obiettivo era quello di incoraggiare la produzione cinematografica italiana, premiando i film di successo. 

Gualino nel 1940 trasferì la società Lux Film da Torino a Roma, divenendo la Lux Film S.A. Nel 1941 decadde l’interdizione dai pubblici uffici e Gualino poté diventarne, a tutti gli effetti, presidente. 

A partire da quel momento cominciò una nuova fase della Lux film, con una produzione italiana di grande prestigio. le capacità e le conoscenze di Gualino permisero di entrare dalla porta principale anche del mercato estero. Memore della sua grande esperienza industriale tra il primo e il secondo decennio del XX secolo, Gualino non volle mai acquistare i teatri nei quali poter realizzare film, preferì sempre noleggiarli. Sicuramente le prove che aveva dovuto affrontare nella sua vita, lo avevano portato a decisioni imprenditoriali diverse dai suoi esordi. 

La Lux Film, fu una società cinematografica con alle spalle grande esperienza, solidità ed oculatezza e lo stesso Gualino non si lasciò mai trasportare da facili entusiasmi né da manie di grandezza.

Il filone calligrafico

Da un punto di vista strettamente produttivo le scelte della società erano molto variabili e alternate negli stili proposti al grande pubblico. Gualino fu un antesignano nel dare importanza alle colonne sonore che accompagnavano il film, intuendo fin da subito l’impatto che potevano avere sul concetto emozionale dello spettatore. 

A Nino Rota, tra i più grandi compositori di musica del dopoguerra e Fedele d’Amico musicologo, Gualino affidò la scelta delle colonne sonore e anche la capacità di coinvolgere alcuni dei maggiori musicisti italiani, da Ildebrando Pizzetti a Goffredo Petrassi e Roman Vlad

Le storie rappresentate erano tratte dai classici letterari, per poter mantenere una politica produttiva a simbolo della cultura italiana. Alla Lux Film di Gualino si deve la produzione dei Promessi Sposi, film diretto da Mario Camerini e interpretato da Dina Sassoli nella parte di Lucia. 

Anche le coproduzioni vennero realizzate con raffinatezza e nel rispetto del testo originale, come il kolossal La corona di ferro di Alessandro Blasetti del 1941, che trionfò a Venezia ed ebbe il giudizio di Goebbels: «Se un regista tedesco avesse fatto questo film, oggi in Germania verrebbe messo al muro». 

Si trattava di film appartenenti al cosiddetto filone calligrafico, una tendenza cinematografica, con una complessità espressiva e molteplici riferimenti figurativi, letterari e cinematografici che li isolavano dal contesto dominante di quegli ultimi anni del fascismo. 

Era una visione capace di rievocare numerose tendenze culturali e al tempo stesso, di armonizzarle in una forma espressiva compiuta mediante l’attenzione formale, la rivalutazione del carattere “artigianale” del cinema. I registi più famosi del filone calligrafico furono Mario Soldati, Alberto Lattuada, Renato Castellani e Luigi Chiarini.

Un cinema colto, nel quale Gualino interveniva nella sceneggiatura insieme a giovani scrittori, come Cesare Pavese, Elio Vittorini, Vitaliano Brancati, Diego Fabbri

Nel dopoguerra, ai vertici del cinema italiano

Nel primo dopoguerra la Lux Film era ancora la più importante società del cinema italiano, ma con un nuovo cambio di assetto strategico, non più produttore diretto, ma supervisore di produzioni indipendenti che potevano spaziare da film complessi e culturali a film più commerciali. 

Rimasero legati al genere calligrafico e letterario, Pietro Germi, Giuseppe De Santis, Luigi Zampa, Luigi Comencini, Mario Monicelli, Valerio Zurlini e Luchino Visconti. Il primo si specializzò nel filone “meridionalista” con film drammatici come Gioventù perduta (1948), In nome della legge (1949), Il cammino della speranza (1950), L’uomo di paglia (1958) e commedie dalla corrosiva forza satirica come Divorzio all’italiana (1961). 

Erano gli anni del neorealismo, anche se di un Neorealismo lontano dai film di Roberto Rossellini e di Vittorio De Sica. De Santis diresse Riso amaro (1949) e Non c’è pace tra gli ulivi (1950). Luigi Comencini girò il cortometraggio Bambini in città (1946) e, più tardi, La bella di Roma (1955), mentre Zurlini firmò Le ragazze di San Frediano (1954) e Monicelli I soliti ignoti (1958) e I compagni (1963). 

Nel 1953-54 avvenne un’ulteriore svolta nella linea produttiva della società, la quale decise di abbandonare il genere letterario e neorealista per affrontare film più costosi e spettacolari. Fu così che vennero realizzati con Carlo Ponti e Dino De Laurentiis film quali Attila di Pietro Francisci, Teodora di Riccardo Freda, Ulisse di Camerini, e Senso di Visconti, tutti del 1954. 

Il declino

Da quel momento cominciò il lento declino della società, la crisi della Lux Film arriva verso la fine degli anni Cinquanta, quando Gualino si impegna in un’ultima complessa operazione di ricapitalizzazione della società, che fa leva sui flussi finanziari generati dalle indennità per la nazionalizzazione dell’energia elettrica.

La Rumianca diventa il centro di un gruppo articolato, con numerosi impianti in Italia e significative proiezioni all’estero, operando con successo, ben prima del “boom” economico degli anni d’oro, si impone in settori chimici di consumo quali i cosmetici, e gli articoli da toeletta e dei polimeri. 

Nel novembre del 1965 Renato Gualino, figlio di Riccardo, che era morto un anno prima a Firenze, dopo essere stato per lungo tempo vicepresidente della Lux Film, annunciò che la società avrebbe lasciato l’attività produttiva per dedicarsi alla sola distribuzione. 

Nel 1969 la Lux Film venne assorbita, insieme alla Rumianca dalla SIR di Nino Rovelli. Cominciò per una delle più importanti industrie chimiche d’Europa un lento declino e una definitiva compromissione della industria chimica italiana.

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Elena Tempestini

Scrittrice, giornalista e fotografa collabora con #Economia&FinanzaVerde ed è founder del blog #Prospettive. I suoi interventi in voce possono essere ascoltati in podcast su #WhiteRadio. A Elena piace soprattutto indagare sulla relazione tra passato e presente cercando di dare risalto e ordine al caos degli eventi che tessono il nostro oggi. Attraverso la conoscenza e lo studio delle antiche memorie si possono ripercorre eventi che uniscono figure di maggiore o minore rilevanza per una migliore comprensione dei fatti economici, politici, sociali, culturali, religiosi, nazionali e internazionali di tutte le culture. A tal fine ella ama anche ricostruire e descrivere la vita ordinaria dei protagonisti maggiori, illustrandone aspetti meno conosciuti delle loro vite. È convinta che serva un nuovo umanesimo e un nuovo rinascimento per riscoprire e condividere la bellezza del mondo che ci circonda e che con passione ama anche fotografare.

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